Robin Williams, il regista di Una notte al museo racconta: "Capii che non stava bene"

Uno degli ultimi progetti di Robin Williams è stato Una Notte al Museo 3 e il regista ha parlato, in occasione di un documentario, delle difficoltà affrontate dalla star.

Robin Williams si è tolto la vita a soli 63 anni nell'agosto 2014, mesi prima dell'uscita nelle sale del suo film Una Notte al museo 3 e il regista Shawn Levy ha ora rivelato che si era reso conto del fatto che la star non stesse bene durante il periodo trascorso sul set.
La testimonianza del filmmaker è stata condivisa in occasione del documentario intitolato Robin's Wish dedicato al premio Oscar.

Shawn Levy ha raccontato: "Direi che un mese dopo l'inizio delle riprese di Notte al museo 3 - Il segreto del faraone è diventato chiaro - è stato chiaro a tutti noi che eravamo presenti sul set - che c'era qualcosa che non andava con Robin Williams".
Il regista ha aggiunto: "Abbiamo visto che stava lottando e faticava, come mai era successo prima di quel momento, per ricordare le battute e combinare le parole giuste con la performance".

Levy ha sottolineato: "Quando Robin mi chiamava alle 10 di notte, alle 2 di mattina, alle 4 di mattina, dicendo 'Si può usare? Si può usare qualcosa di tutto questo? Faccio schifo? Cosa sta accadendo?', lo rassicuravo. Gli dicevo: 'Tu sei ancora tu. Lo so. Il mondo lo sa. Devi solo ricordarlo'". Shawn ha ribadito: "La mia fede in lui non se ne è mai andata, ma ho visto il suo morale andare in pezzi. Ho visto una persona che non era se stessa ed è stato imperdonabile".

La moglie di Robin Williams, Susan Schneider Williams, nel documentario Robin's Wish ha inoltre dichiarato che tra le carte dell'autopsia si rivela che suo marito stava lottando, senza saperlo, contro la Demenza da corpi di Lewy. Il nuovo documentario è stato diretto da Tyler Norwood e mostra per la prima volta la lotta dell'attore contro questa patologia e include interviste con la vedova, così come i suoi amici e colleghi, tra cui Shawn Levy e John R Montgomery.
La premessa di questo documentario è che getterà: "una luce completamente nuova sulla tragedia e mostrerà la bellezza e il potere dietro la mente di uno dei più grandi intrattenitori di tutti i tempi".