Roberto Benigni sull'Afghanistan: "Il nostro cuore è un profugo in questo mondo"

Roberto Benigni ha ricevuto il Premio Speciale Città di Viareggio ed è intervenuto sull'Afghanistan, paragonando i profughi a Gesù.

Pochi giorni prima di ricevere il Leone d'Oro alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, Roberto Benigni è stato insignito del Premio Speciale Città di Viareggio. In questa occasione, il comico toscano ha riflettuto sull'Afghanistan e ha paragonato i profughi alle "facce del Cristo".

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Berlino 2020: Roberto Benigni sul red carpet di Pinocchio

Come riportato da Rai News, Roberto Benigni ha dichiarato: "Le immagini che vediamo dall'Afghanistan, della gente accalcata nel fango e poi delle mamme che gettano i bambini oltre il filo spinato, sono come veder gettare il proprio cuore, il nostro cuore è un profugo in questo mondo. Anche io ho il desiderio di gettare il mio cuore oltre il filo spinato, perché quelle immagini che vediamo riguardano me. Io sono loro, io sono quel bambino, loro sono tutte le facce del Cristo".

Conversando con Paolo Mieli in occasione del conferimento del Premio Speciale Città di Viareggio, Roberto Benigni ha continuato: "Viviamo in un mondo di profughi. Edith Bruck ha ragione e il mio cuore è profugo a vedere le immagini di madri che gettano i bambini oltre il filo spinato. Quelle sono tutte le facce di Cristo, non possiamo che aiutare quelle persone. Non c'è altro da fare".

Il vincitore del Premio Oscar, inoltre, ha parlato anche de La vita è bella e della Shoah: "Ho raccontato la Shoah con ironia perché quella era finzione mediata dall'arte, l'arte cambia sempre il soggetto che racconta. Mentre invece oggi le immagini che arrivano dall'Afghanistan sono ora tragica realtà, è fiamma che brucia, che non può essere ancora trattata con ironia. Quanto vediamo nei reportage da Kabul è qualcosa di insuperabile, che non si può ora far toccare dall'ironia, perché quanto succede è troppo presente e ha bisogno del tempo".

Infine, Roberto Benigni ha parlato del suo rapporto con la poesia: "Adoro la poesia, ho il cassetto pieno di poesie. Sono forse sciocchezze ma, come si dice?, preferisco la sciocchezza di scrivere poesie che quella di non scriverle. Scrivo poesie di continuo, ne scrivo moltissime e devo dire che le leggo solo a me stesso. Le poesie sono come le preghiere. Prego tantissimo e scrivo tantissimo".