Ready Player One: per Ernest Cline sembrava "un film impossibile da fare"

Lo scrittore ha spiegato quali elementi sono stati modificati o rimossi nel delineare l'adattamento per il grande schermo.

Ready Player One: un momento del nuovo film di Steven Spielberg
Ready Player One: un momento del nuovo film di Steven Spielberg

Lo scrittore Ernest Cline, intervistato da Wired, ha spiegato i motivi per cui era convinto fosse impossibile portare sul grande schermo il suo romanzo Ready Player One, rivelando inoltre i cambiamenti effettuati per dare vita all'adattamento per il grande schermo.
L'autore aveva venduto i diritti cinematografici nel 2010, ancora prima della pubblicazione del libro, e ha sottolineato: "Sembrava impossibile trasformarlo in un film". A rendere complicata la stesura della sceneggiatura, firmata dallo stesso Cline, era il gran numero di elementi che fanno riferimento alla cultura pop, situazione che avrebbe dovuto far ottenere il permesso per l'utilizzo dei marchi. Lo scrittore aveva quindi deciso di eliminare tutti quegli aspetti della storia, mantenendo solo l'idea della caccia al tesoro. Steven Spielberg, però, è stato coinvolto nel progetto, rendendo possibile rimanere fedeli allo spirito dell'opera e mantenere il legame con gli anni '80.

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Ernest Cline con la sua Delorean
Ernest Cline con la sua Delorean

Cline ha inoltre potuto mantenere la presenza della DeLorean come omaggio a Ritorno al futuro: "E' stata la prima cosa che ho comprato non appena ho venduto il mio romanzo e i diritti cinematografici per usarla nella mia foto pubblicata nei libri e per guidarla in occasione del mio tour di presentazione del romanzo".
Tra le cose a cui la produzione ha dovuto rinunciare c'è invece Ultraman, personaggio di una famosa serie televisiva giapponese, che tra le pagine ha un ruolo fondamentale, mentre tra i cambiamenti effettuati c'è il maggior spazio dato da Spielberg a Il gigante di ferro.

Per il film è stata poi creata in modo molto realistico la vita trascorsa a Oasis, l'universo in realtà virtuale in cui i personaggi trascorrono molto tempo e cercano di risolvere il mistero creato dal creatore James Halliday, con lo scopo di ereditarne il patrimonio.

Lo scrittore ha spiegato che nel film i protagonisti devono incontrarsi prima rispetto al romanzo e la storia non viene raccontata solo dal punto di vista di Wade perché, come accade in cult come I Goonies, devono unire le forze e le loro capacità per ottenere un risultato. Il cambiamento più grande riguarda però le sfide che i protagonisti devono affrontare, avendo pensato che visivamente non sarebbe stato particolarmente coinvolgente assistere a una partita a Pac Man o a del tempo trascorso giocando a Dungeons and Dragons, preferendo quindi creare delle sequenze d'azione in stile Mario Kart 2045 o ispirarsi a un film horror.

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Cline ha infine spiegato perché era importante mostrare il mondo "reale" all'esterno di Oasis: "Tutti noi abbiamo bisogno di un modo per sfuggire dalla quotidanità, di fantasia, arte, musica e poesia per riuscire così a non pensare troppo. Ma a un certo punto devi trovare un equilibrio tra questa evasione dalla realtà e il bisogno di occuparsi del mondo reale".

Lo scrittore ha persino rivelato qualche dettaglio del romanzo e del film sequel: "Quando guarderete Ready Player One vi ritroverete con delle domande rimaste in sospeso alla fine della storia per quanto riguarda quello che accadrà in futuro o la natura dell'avatar di Halliday, tutti questi elementi verranno esplorati nella storia".