Quentin Tarantino ha parlato della sua carriera, della convinzione di ritirarsi dopo il prossimo film e di aver considerato la possibilità di dirigere il remake de Le iene, salvo poi cambiare idea. Il regista ne ha parlato in occasione della sua partecipazione all'ultimo episodio di Real Time will Bill Maher.
Bill Maher ha chiesto a Quentin Tarantino di parlare della sua carriera e della possibilità che il regista possa ritirarsi dopo il suo prossimo film. Secondo il conduttore, tale scelta sarebbe un errore perché l'esperienza, spesso, aiuta la creatività e consente a un artista di raggiungere risultati elevati. Dal suo punto di vista, inoltre, il regista potrebbe anche dare vita a una versione migliore de Le iene, il suo film di debutto. Immediata la risposta di Tarantino: "Ogni film è legato alla sua epoca, è come se riuscisse a catturarne il tempo. Non farò un remake de Le iene, mi spiace, Internet! Non lo farò ma ammetto di averlo considerato!".
Il regista di Pulp Fiction ha spiegato in tal modo la sua volontà di abbandonare la regia: "Conosco bene la storia del cinema e so che questa è l'età perfetta per abbandonare la regia. Fuga da Alcatraz è un grandissimo film! Sarebbe stato una chiusura perfetta per Don Siegel... E invece no! Lui ha voluto continuare con qualche altro film!". Poi, il regista ha commentato la sua scelta di abitare in Israele piuttosto che a Los Angeles e ha risposto alla domanda di Maher se abbia voglia di ambientare il suo nuovo film nella "capitale mondiale della vendetta": "Israele e Los Angeles sono simili, hanno un clima quasi identico. Israele, però, è molto più minuscola. Dare vita a un film a Gerusalemme vorrebbe dire puntare la telecamera e riprendere comunque qualcosa di straordinario!".
Quentin Tarantino ha anche presentato C'era una volta a... Hollywood, il suo primo romanzo, edito in Italia da La Nave di Teseo e in uscita il 29 giugno in 25 Paesi nel mondo. Secondo il regista, l'ideologia è sempre più importante di qualsiasi altra cosa: "L'ideologia batte l'arte, lo sforzo individuale, l'intrattenimento". La politica entra sempre a far parte di una creazione artistica; a questo proposito, Tarantino ha citato gli anni Quaranta e il genere noir: "L'ideologia si muove sotto la superficie. Pensate ai film noir degli anni Quaranta e a quanto inserito nonostante il Codice Hays".