Quentin Tarantino: "La bandiera sudista è la svastica d'America"

Il regista ha rivelato come The Hateful Eight sia stato influenzato dagli eventi in atto nella società contemporanea americana.

Il regista Quentin Tarantino ha spiegato come la realtà della società contemporanea americana abbia influito sulla creazione di The Hateful Eight.
Il filmmaker, intervistato dal quotidiano The Telegraph ha infatti raccontato di aver deliberatamente dato forma al suo nuovo film per affrontare le questioni moderne come i conflitti razziali, la violenza e la sensazione che spesso la legge sia dalla parte sbagliata della giustizia.

The Hateful Eight: Quentin Tarantino sul set del film
The Hateful Eight: Quentin Tarantino sul set del film

Quentin ha raccontato: "Mentre lo stavamo realizzando, e accadeva quello che è successo nell'ultimo anno e mezzo, il film è diventato più rilevante di quanto avremmo potuto immaginare". In particolare il regista ha pensato alla morte del diciottenne Michael Brown a Ferguson, Missouri, che è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco sparato dalla polizia e dalla sparatoria avvenuta nella chiesa Mother Emanuel Church di Charleston, in Sud Carolina, in cui hanno perso la vita otto fedeli e il loro pastore durante un incontro di preghiera. Tarantino ha spiegato che quelle morti hanno reso obbligatorio un cambiamento nella sceneggiatura: all'inizio del film lo sceriffo interpretato da Walt Goggins dichiara "Quando i negri sono impauriti, è allora che i bianchi sono al sicuro". Nella versione originale, invece, spiegava quante persone di colore avesse ucciso durante la Guerra Civile e il suo discorso si concludeva con "Chiedete ai bianchi del Sud Carolina se si sentono sicuri".

Quentin Tarantino alla manifestazione di New York per chiedere la riforma della giustizia e dei corpi di polizia
Quentin Tarantino alla manifestazione di New York per chiedere la riforma della giustizia e dei corpi di polizia

Il filmmaker ha poi espresso la sua opinione su quanto sta accadendo nella realtà: "Improvvisamente, le persone hanno iniziato a parlare della Confederazione in America in un modo in cui non hanno mai fatto. Voglio dire, mi è sempre sembrato che la bandiera Ribelle fosse una specie di Svastica americana. E ora, improvvisamente, le persone ne parlano e la stanno vietando e ora non va bene averla sulle targhe, le tazze di caffè, cose varie. E le persone iniziano a mettere in discussione cose come la presenza delle statue di Bedford Forrest (il generale confederato e leader del Ku Klux Klan) nei parchi. Beh, se volete la mia opinione, sarebbe anche ora di farlo".