Psycho, la scena della doccia: ecco come fu realizzata

Psycho è uno dei film più studiati di tutti i tempi soprattutto grazie alla famosa scena della doccia in cui Alfred Hitchcock ebbe modo di palesare tutta la sua maestria.

Il 1960 è un anno fondamentale per il cinema horror, in grado di dare i natali a Peeping Tom - L'occhio che uccide e Psycho. Entrambi i film daranno una svolta all'orrore e lo condurranno all'epoca moderna, che avrà ufficialmente inizio nel 1968, in cui il vero mostro è la famiglia americana. Psycho, in modo particolare, è uno dei film più analizzati di sempre soprattutto per merito della famosa scena della doccia, in cui Alfred Hitchcock ebbe modo di palesare tutta la sua maestria.

Secondo Robin Wood, la principale differenza tra il modello classico e il New American Horror consiste nel fatto che, a partire da Psycho, il mostro viene coltivato all'interno del nucleo familiare. E, soprattutto, diventa sempre più difficile che un horror conceda il lieto fine e la catarsi. Anzi, un'atmosfera di ineluttabilità del male, in grado di trasformare in negativi anche i personaggi apparentemente positivi, domina ogni situazione. La sequenza più studiata nel film diretto da Alfred Hitchcock è quella della doccia, durante la quale Norman Bates palesa la sua follia. Quei 45 secondi di sequenza necessitarono di circa 7 giorni di riprese, 70 posizioni di camera e 52 tagli di montaggio.

Janet Leigh nella celebre sequenza della doccia di Psycho
Janet Leigh nella celebre sequenza della doccia di Psycho

Per la realizzazione della scena della doccia, Hitchcock si servì dell'aiuto di due suoi fedeli collaboratori, l'aiuto regista Hilton Green e lo script supervisor Marshall Schlom, oltre al grafico Saul Bass. Quest'ultimo compose lo storyboard della scena e, dopo il grande successo del film, si impegnò a portare avanti una battaglia per rivendicare la paternità della sequenza. A contraddirlo intervenne nel 1977 lo stesso Hitchcock, il quale si difese affermando di aver dovuto rigirare in un secondo momento tutte le scene affidate a Bass. Con gli anni diversi membri della troupe intervennero per disconoscere il coinvolgimento del grafico.

In quei 45 secondi di Psycho, il pubblico assiste all'omicidio di Marion Crane, protagonista del film, sorpresa nella doccia della stanza numero 1 del Bates Motel. Secondo François Truffaut, Psycho è un esempio di cinema puro, ovvero un film che sfrutta al meglio le possibilità tecniche offerte dal mezzo per emozionare il suo pubblico.

Psycho ha rappresentato il tentativo di Alfred Hitchcock di dirigere un film d'exploitation: oltre ad aver usato una troupe televisiva, il regista ha anche promosso il film utilizzando strategie simili a quelle usate da William Castle. Una delle ragioni per cui il titolo ha avuto un forte impatto sul pubblico consiste nel punto di vista adottato: la soggettiva utilizzata ha fatto in modo che lo sguardo dello spettatore coincidesse con l'istanza voyeuristica del killer. Alla fine, quando lo spettatore capisce di essersi identificato con il colpevole della vicenda, lo sgomento e la sorpresa sono massimi perché noi stessi ci siamo trasformati nei mostri.

Psycho
Psycho, una celebre scena del film.

A fronte di un budget di 800 mila dollari, il film ha incassato 50 milioni di dollari in tutto il mondo. Senza ombra di dubbio, Psycho è il maggiore candidato ad essere considerato il fondatore del New American Horror. Paul Wells ha attribuito ad Alfred Hitchcock la paternità del momento in cui il mostro, da metafora o mito, si è scontrato con la realtà del mondo moderno. In Psycho, riconosciamo il mondo del mostro come il nostro stesso mondo e ci sentiamo parte di esso. A questo si aggiunge il fatto che L'occhio che uccide e Psycho saranno centrali nella diffusione dello slasher-movie, del subgenre dello stalk and slash e delle esperienze inquietanti in prima persona tipiche del mockumentary horror.