Jennifer Abel, nel team che si è occupato dell'immagine di Justin Baldoni, ha negato pubblicamente che sia stata effettuata una campagna diffamatoria ai danni di Blake Lively.
In un post condiviso sui social, si è sostenuto che non sia stato necessario fare nulla di eccessivo per 'proteggere il proprio cliente'.
I commenti della PR che lavora per Justin Baldoni
L'esperta PR ha scritto online: "Ciò che i messaggi selezionati non includono, anche se non è sorprendente poiché non si adatta alla narrazione, è che non è stata implicita alcuna "diffamazione", non è mai stata facilitata alcuna copertura da parte della stampa negativa, non c'è stato nessun piano di combattimento sui social, sebbene fossimo preparati per questo perché è il nostro compito essere pronti per qualsiasi scenario, ma non abbiamo dovuto implementare nulla, perché Internet stava facendo il lavoro per noi".
Blake Lively, tramite i suoi legali, ha sostenuto durante il weekend di essere stata vittima di molestie durante le riprese e di attacchi ideati appositamente dal team che si occupava di Justin Baldoni per rovinarle l'immagine durante la promozione di It Ends with Us - Siamo noi a dire basta.
Abel, commentando le attività compiute da Melissa Nathan a capo di The Agency Group PR LLC, ha sottolineato: "Sì, ci siamo rallegrati e abbiamo scherzato sul fatto che i fan riconoscessero il cuore e il lavoro del nostro cliente senza che noi dovessimo fare altro oltre tenere la testa bassa e concentrarci sulle interviste positive per il nostro cliente, come dimostrano i messaggi, ci siamo divertiti e abbiamo scherzato in privato tra di noi sul feedback ricevuto su internet dalla donna il cui team ci stava rendendo la vita incredibilmente difficile nel corso della campagna".
Jennifer ha aggiunto: "Sono umana, Le lunghe ore, i mesi di preparazione oltre al mio lavoro quotidiano... Vedere che, anche se eravamo preparati, non dovessimo fare nulla di esagerato per proteggere il nostro cliente è stato bello".
La scelta di sostenere l'attore e regista
La PR ha inoltre sostenuto che non era a conoscenza del fatto che i messaggi e le comunicazioni private fossero state acquisite dagli avvocati di Blake Lively e che aveva deciso di sostenere Baldoni, con cui lavorava da cinque anni, dopo aver verificato le informazioni, i fatti e le dichiarazioni riguardanti quanto accaduto sul set, sostenendo che Justin ha dedicato la sua vita a promuovere un trattamento equo, in particolare delle donne. Abel ha aggiunto: "Il mio cliente è perfetto? No, infatti dice di non esserlo in modo consistente, al punto che gli dico che deve essere meno autocritico perché può essere considerato nel modo sbagliato. I sentimenti di Blake sono validi? Non sono nella posizione giusta per dire o ipotizzare cosa stava provando in quei momenti di cui parla. E non criticherei mai nessuna altra donna per dire la propria verità e, se non è tale e ci sono prove che dimostrano il contrario, allora come rappresentate devo fare ugualmente ciò che sento sia giusto".