Pensare che Paul Rudd potesse essere considerato "non adatto" per un ruolo sembra oggi impensabile, eppure è quanto rivelato da Judd Apatow. Il regista ha spiegato che, dopo appena tre giorni dall'inizio delle riprese di 40 anni vergine, i responsabili dello studio iniziarono a protestare per il fisico dell'attore, chiedendo addirittura di farlo dimagrire in corsa. Una pretesa irrealizzabile che però evidenzia quanto Hollywood possa essere spietata anche con interpreti di talento.
L'aneddoto raccontato dal regista
Ospite del podcast Where Everybody Knows Your Name di Ted Danson, Apatow ha ripercorso alcune tappe della sua carriera e ha ricordato il clima sul set del film che oggi è considerato un cult della commedia americana. "Dopo pochi giorni - ha spiegato - lo studio mi chiamò chiedendo: 'Che fine ha fatto Paul? Può sistemarsi un po'?'. Io risposi che non si poteva cambiare il suo aspetto a metà film, e che per me stava facendo un lavoro straordinario".

Secondo Apatow, Rudd affrontò quel ruolo con una serietà quasi "da metodo", cercando di calarsi nel personaggio con la stessa dedizione di un grande interprete drammatico. "Era un po' come il nostro De Niro" ha commentato, sottolineando come l'attore avesse tutta l'intenzione di dimostrare la sua versatilità anche nella commedia, dopo una carriera inizialmente più legata al cinema indipendente e ai ruoli sentimentali.
Nonostante le perplessità iniziali dei dirigenti, 40 anni vergine si rivelò un successo, lanciando definitivamente la carriera di Paul Rudd come volto comico e aprendo la strada a una lunga serie di ruoli iconici.
Da lì in avanti, l'attore ha saputo reinventarsi tra cinema mainstream, film indipendenti e blockbuster, fino a conquistare il pubblico di tutto il mondo come Ant-Man nell'universo Marvel.