Senza alcun dubbio lui è la voce più famosa d'Italia, dopo quella storica di Ferruccio Amendola. Ad esempio, basta chiudere gli occhi e sentirlo parlare per avere l'illusione di trovarsi proprio di fronte al fascinoso George Clooney. Nel caso di Patria però, Francesco Pannofino ha tenuto per sè e per il personaggio di Salvo, un operaio di una fabbrica del torinese a rischio chiusura, l'inconfondibile timbro. Tutto per raccontare, come spiega proprio nell'intervista esclusiva che vi proponiamo, trentacinque anni di storia italiana stando in cima ad una torre della fabbrica.
Il film, diretto da Felice Farina e ispirato al romanzo omonimo di Enrico Deaglio, si concentra intorno alla vicenda personale e professionale di tre uomini e lavoratori molto diversi tra loro che, per protestare contro la chiusura della fabbrica e la perdita evidente del proprio lavoro, decidono di compiere un gesto estremo e rappresentativo salendo su di una torre e minacciando di buttarsi giù. Il richiamo mediatico è immediato ma, mentre attendono la troupe televisiva di un TG, i tre cominciano a raccontare se stessi e le sorti di un paese ormai quasi sconosciuto partendo da una domanda fondamentale: "Come siamo finiti così?". Nel cast anche Roberto Citran e Carlo Giuseppe Gabardini Gabardini. Il film verrà distribuito dall'Istituto Luce dal 26 febbraio