Oscar per il Miglior Film Popolare: Spielberg è contrario alla novità?

La categoria Miglior Film Popolare, continua a far discutere i membri dell'Academy. Il più agguerrito e contrario alla sua introduzione sarebbe Steven Spielberg.

L'introduzione della categoria Miglior Film Popolare alla prossima edizione degli Oscar aveva creato non pochi malumori tra critici e addetti ai lavori, tanto da spingere nei giorni scorsi ad un momentaneo dietrofront da parte dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Un passo indietro di un anno che era stato giustificato dalla necessità di ulteriori discussioni da approfondire con i 54 membri del consiglio dell'istituzione che decide ogni anno a chi consegnare la statuetta dorata. Il New York Times ha rivelato che in seno all'Academy il dibattito sia al fulmicotone con personalità come Steven Spielberg sulle barricate e fortemente a disagio per l'introduzione di questa nuova categoria.

L'Academy parla, infatti, solo di un procastinamento mentre il regista di Jurassic Park e Indiana Jones, uno che di blockbuster se ne intende, vorrebbe che non venga più presa in considerazione. Non è l'unico a pensarla così, nonostante l'amministratore delegato Dawn Hudson abbia cercato di smussare il quadro della situazione parlando di "ampia gamma di reazioni" e continuando a definire questa nuova categoria come un modo per "onorare l'eccellenza in un ambito più ampio di film". Attori come Laura Dern e Rob Lowe sono sulla stessa linea di Spielberg e sono il segnale di una situazione tutt'altro che semplice.

Black Panther: il protagonista Chadwick Boseman in una foto del film
Black Panther: il protagonista Chadwick Boseman in una foto del film

Sono in molti a pensare che il Miglior Film Popolare possa essere una sezione di serie B rispetto a quella del Miglior Film. Fatta esclusivamente per dare un modesto contentino alle produzioni che più hanno incassato al botteghino e hanno generato un impatto sul pubblico molto forte. Si è fatto il nome di Black Panther, primo film con un supereroe di colore, che negli Stati Uniti è stato al centro di un dibattito che supera quello cinematografico e va su quello sociologico. Non è un caso che la Marvel punti su di lui nella categoria Miglior Film per la prossima stagione degli Oscar. Ma non solo, la riduzione dello show a tre ore, con la consegna di alcuni premi durante gli stacchi pubblicitari ha messo in allarme tutte le maestranze tecniche che rischierebbero così di passare in secondo piano.

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L'Academy però su questo punto è stata irremovibile e per placare le ire di direttori del suono, montatori, addetti al trucco, sta pensando di farli ruotare in maniera tale che, almeno una volta all'anno, a turno, possano essere visti in diretta. Quel che preme maggiormente è riuscire a recuperare spettatori dopo il tonfo dell'ultima edizione che ha visto il 20 per cento in meno di pubblico rispetto all'anno precedente. Misure draconiane di cui si farà i conti a febbraio 2019.