Oscar 2026: senza Paolo Sorrentino, quale film italiano ha più chance di entrare in shortlist?

Analizziamo la lista dei titoli che si sono proposti per rappresentare l'Italia ai prossimi Academy Awards per capire quali saranno le scelte del comitato di selezione che si esprimerà il 23 settembre.

Oscar 2026

L'elenco dei film in lizza per rappresentare l'Italia agli Oscar 2026 diffuso ieri dall'ANICA apre una serie di interrogativi- Assente un "titolo forte" come La grazia di Paolo Sorrentino, si aprono gli interrogativi su quali delle pellicole che hanno presentato la loro autocandidatura hanno più possibilità di essere scelti e ambire a una nomination nella rosa dei candidati a miglior film in lingua non inglese. Ma andiamo con ordine.

Below The Clouds Napoli
Sotto le nuvole: un'immagine del documentario di Gianfranco Rosi

Quali sono i film in corsa per la candidatura italiana?

Come riferito ieri dall'ANICA, sono 24 i titoli che si sono autocandidati per rappresentare l'Italia nella corsa all'Oscar per il miglior film straniero. I requisiti richiesti riguardano la data di uscita indicata dall'Academy - per essere eleggibili, i film devono essere stati distribuiti in sala nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2024 e il 30 settembre 2025 e devono aver avuto almeno sette giorni consecutivi di proiezione pubblica in una sala commerciale - e la versione originale non deve essere prevalentemente in inglese.

Il Comitato di Selezione, istituito presso l'ANICA su richiesta dell'Academy, si riunirà martedì 23 settembre per votare il titolo che proseguirà il percorso verso gli Oscar accedendo alle fasi successive.

Ecco la lista dei 24 titoli in corsa per rappresentare l'Italia agli Oscar:

  • Berlinguer. La grande ambizione - Andrea Segre

  • Diamanti - Ferzan Özpetek

  • Diva Futura - Giulia Louise Steigerwalt

  • Duse - Pietro Marcello

  • Elisa - Leonardo Di Costanzo

  • Eterno visionario - Michele Placido

  • Familia - Francesco Costabile

  • Follemente - Paolo Genovese

  • Fuori - Mario Martone

  • Hey Joe - Claudio Giovannesi

  • Il monaco che vinse l'Apocalisse - Jordan River

  • Il nibbio - Alessandro Tonda

  • Il ragazzo dai pantaloni rosa - Margherita Ferri

  • Il treno dei bambini - Cristina Comencini

  • L'amore che ho - Paolo Licata

  • L'orto americano - Pupi Avati

  • La vita da grandi - Greta Scarano

  • Le assaggiatrici - Silvio Soldini

  • Le città di pianura - Francesco Sossai

  • Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta - Gianluca Jodice

  • Napoli - New York - Gabriele Salvatores

  • Sotto le nuvole - Gianfranco Rosi

  • Trifole - Le radici dimenticate - Gabriele Fabbro

  • Vittoria - Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman

Perché La grazia di Paolo Sorrentino è assente dalla shortlist?

La Grazia Photo Credits Andrea Pirello Toni Servillo Scena
Toni Servillo in una scena de La grazia

Chi già si agita al pensiero di una esclusione di Paolo Sorrentino dalla rosa dei papabili a una candidatura può tirare un sospiro di sollievo. Come anticipavamo nella nostra recensione veneziana de La Grazia, il nuovo film del regista partenopeo è decisamente ispirato, ma quest'anno non è candidabile perché uscirà solo a gennaio 2026 distribuito da Piperfilm.

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Scelta curiosa, come sottolinea il Fatto Quotidiano. Che sia dovuta alla scelta dell'ANICA dell'anno scorso di preferire al suo Parthenope Vermiglio di Maura Delpero che, dopo una marcia trionfale, si è fermato a un passo dalla cinquina finale? Impossibile a dirsi, ma per un ipotetico ritorno di Sorrentino agli Oscar se ne riparlerà l'anno prossimo.

Follemente Pilar Fogliati
Pilar Fogliati ed Edoardo Leo in FolleMente

Quale titolo ha maggiori possibilità di essere scelto?

Torniamo per un attimo alla scelta del Comitato di Selezione del 23 settembre che determinerà la corsa dell'Italia ad accaparrarsi un posto in shortlist (l'annuncio è previsto per il 16 dicembre) e magari perfino nella rosa dei candidati, anche se per conoscere le nomination dovremo attendere il 22 gennaio 2026.

Sulla carta, il regista più "internazionale" e più apprezzato all'estero è Gianfranco Rosi. Le sue vittorie alla Mostra di Venezia, dove ha conquistato il Leone d'oro nel 2013 con Sacro Gra, e al Festival di Berlino, che gli ha tributato un Orso d'Oro nel 2016 per Fuocoammare, sono un notevole biglietto da visita. Come specificato nella nostra recensione di Sotto le nuvole, la scelta di concentrarsi su un città amata in tutto il mondo come Napoli, seppur mostrata in un'ottica atipica, potrebbe premiare il documentarista.

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Una scena de Le assaggiatrici

Sempre in ottica dell'internazionalità, altri due nomi da tenere d'occhio sono quelli di Silvio Soldini e Gianluca Jodice. Con Le assaggiatrici, Soldini ha realizzato un film dall'ampio respiro storico con un cast interamente tedesco soffermandosi sulla vicenda delle donne costrette a fungere da assaggiatrici per un paranoico Hitler, ossessionato dal rischio di essere avvelenato, che consumavano il suo stesso cibo mentre lui se ne stava rifugiato in un bunker nella foresta tedesca. Quanto a Jodice, la critica avrebbe promosso il suo affresco storico Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, forte della presenza delle star francesi Guillume Canet e Mélanie Laurent.

Ma visto che l'Academy premia spesso pellicole che rappresentano aspetti più "esotici" e curiosi dei paesi d'origine, ecco che la scelta potrebbe orientarsi su due titoli campioni d'incassi al botteghino domestico: la scatenata commedia sentimentale FolleMente di Paolo Genovese, che occhieggia vagamente al concept alla base del film Pixar Inside Out, e Diamanti di Ferzan Ozpetek. Anche Gabriele Salvatores, con la sua avventurosa storia d'immigrazione fanciullesca Napoli - New York, potrebbe avere delle carte da giocarsi visto che un Oscar, in passato, lo ha già vinto, mentre sembrerebbe avere meno impulso internazionale l'acclamato biopic di Andrea Segre Berlinguer. La grande ambizione, "troppo italiano" nel contenuto.