Charles Manson è morto all'età di 83 anni nel mese di novembre, ma solo ora è apparsa online una registrazione audio in cui l'uomo sembra commentare la notizia che il regista Quentin Tarantino si è ispirato agli omicidi compiuti dai suoi seguaci per ideare la sceneggiatura del film Once Upon a Time in Hollywood.
Un anno fa il suo amico Red Wolf lo ha contattato nella prigione Corcoran, in California, e Manson sembra condannare la scelta del regista con un discorso delirante in cui parla della cultura di altre nazioni e di idee religiose: "È tutta una messa in scena, fino a Ronnie Reagan. Ronnie Regan non era in Cina, Mao Zedong non era un comunista. Mao e quesi due tizi russi non erano comunisti. La Cina è l'eternità, era qui prima che tutti gli altri arrivassero".
Manson ha persino parlato delle sue preoccupazioni relative alla situazione dell'ambiente dichiarando: "Non possiamo esistere senza l'aria. Non possiamo esistere senza l'acqua. E cosa stanno facendo gli esseri umani? Sono in in lotta con l'aria e l'acqua. Stanno inquinando tutto così velocemente e stanno usando gli alberi fino a quando non ce ne saranno più".
La conversazione iniziata con la notizia del film aveva poi preso una svolta politica arrivando a parlare della bomba atomica sganciata sul Giappone per porre fine alla seconda Guerra Mondiale: "Che tipo di follia poteva essere? Che tipo di mente potrebbe aver ideato qualcosa di così atroce?".
Red Wolf ha sottolineato: "Charlie considerava Hollywood e i media come una stessa entità, al servizio degli obiettivi delle stesse persone". L'uomo ha poi sostenuto che negli ultimi anni di vita Manson non era affatto interessato a tutto quello che considerava futile, essendo convinto che le persone vengano distratte dal mondo dell'intrattenimento, e dando i propri soldi a persone come Tarantino, perdendo però di vista la realtà e facendo pagare il costo delle proprie scelte al pianeta.