Oliver Stone: "Ho ricevuto il vaccino Sputnik V", ma è sconsigliato agli over 60

Oliver Stone ha dichiarato di essersi sottoposto al vaccino russo contro il Covid-19, ma nonostante lo Sputnik V, sia stato sconsigliato a chi ha più di 60 anni il regista si è detto fiducioso.

Oliver Stone è stato ospite di un programma russo e durante l'intervista ha dichiarato di aver ricevuto Sputnik V, il vaccino che però gli esperti hanno sconsigliato agli Over 60, definendolo dannoso per i soggetti più a rischio.

Oliver Stone a Roma nel 2016
Oliver Stone a Roma nel 2016

Il tema dei vaccini sta dominando la scena sui social e sui media internazionali e sono diverse le celebrità che si stanno esponendo a riguardo. Oliver Stone, ad esempio, ha annunciato di aver ricevuto Sputnik V, il vaccino russo reso disponibile a partire dalla scorsa settimana. Intervenuto sull'emittente russa Channel One, il regista americano ha dichiarato: "Io sono pieno di speranze e credo che il vostro vaccino vada bene. Non capisco per quale motivo venga ignorato dall'Occidente. L'America nella sua follia considera nemici la Russia e la Cina. Io personalmente non lo condivido. Credo che possano diventare ottimi partner degli Usa".

Ricordiamo che la Russia ha lanciato la sua campagna di vaccinazione nei giorni scorsi, dando precedenza agli operatori sanitari, agli insegnanti e agli assistenti sociali. Stone, che oggi ha 74 anni, ha scelto di farsi somministrare il vaccino, nonostante gli esperti abbiano avvertito che potrebbe essere dannoso per i pazienti con più di 60 anni, poiché sviluppano forme più gravi di Covid-19 e hanno i tassi di mortalità più alti, come riportato dal Moscow Times.

Il regista di Platoon ha recentemente girato tra le centrali nucleari russe per raccogliere materiale per il suo prossimo documentario incentrato sul cambiamento climatico. Nel corso dell'intervista, Stone ha inoltre dichiarato di voler tornare presto in Russia per ricevere una seconda dose.

A fine estate, il regista ha girato l'Italia per promuovere il suo libro, Cercando la luce. Si tratta di un'autobiografia che ripercorre i primi quarant'anni di vita del regista, segnati soprattutto dall'esperienza militare durante la Guerra del Vietnam. Durante l'ospitata al Floating Theatre di Roma, Stone ha quindi spiegato il motivo per cui l'autobiografia si interrompe dopo aver narrato la realizzazione di Platoon: "Perché rappresenta la chiusura di un ciclo, interrompo il racconto nel momento in cui si realizza il sogno che avevo nutrito e desiderato, e per cui avevo lottato da regista libero e contro il sistema con sudore e sangue, tra passi indietro e delusioni".