Al festival di Cannes dello scorso maggio, secondo quanto riportato dal sito World od Reel, un produttore avrebbe dichiarato che Oliver Stone stava proponendo un nuovo lungometraggio altamente politico, ma poi non se n'è saputo più nulla.
Qualche mese dopo, è uscita la notizia che Stone stava lavorando a "un altro ambizioso film narrativo" e che, per "realizzare questo sogno", aveva appena firmato con Atlas Artists per la rappresentanza in tutti i settori.
All'epoca, il regista aveva dichiarato in merito alla possibilità di dirigere un altro film: "Mi piacerebbe, credo di averne ancora uno. Ho in mente un film di finzione, ma non posso dirvi di cosa si tratta [...] So che me lo chiederete. Ma è un racconto importante. Mi piacerebbe fare un altro film, se riesco a portarlo a termine. Sarà fatto nel prossimo anno, questo è certo".
Stone avrà bisogno di finanziamenti per questo film e, a giudicare dalla sua recente apparizione al Quincy Institute, non ha ancora trovato i soldi. Infatti, ha dichiarato che probabilmente è stato messo nella lista nera di Hollywood per il documentario del 2017 su Vladimir Putin.
"Sono stato guidato dalla passione, e purtroppo si paga un prezzo per questo. Probabilmente in questo momento sono su una lista nera perché ho intervistato Putin. Sai, a Hollywood sono davvero matti, sono virtuosi, devi esprimere la tua virtù, devi indossare il tuo nastro che dice quanto sei consapevole della correttezza politica, o puoi chiamarla wokeness, non sopporto quella roba, ecco perché sono andato in Vietnam, per allontanarmi da tutte quelle cose".
Stone non dirige un film di finzione da Snowden del 2016, che aveva ricevuto critiche non troppo esaltanti. Tra gli altri suoi film più recenti ricordiamo W del 2008, Wall Street - Il denaro non dorme mai del 2010 e Le belve del 2012.