Oceania 2: svelato il nuovo potente villain del sequel

La produttrice e la co-regista di Oceania 2 presentano in anteprima il nuovo villain del sequel, Nalo.

Oceania 2

I fan della Disney avranno finalmente la possibilità di tornare nel mondo di Oceania quando il tanto atteso sequel arriverà nelle sale quest'anno, e tutti i vostri beniamini torneranno in azione. Ciò che cambierà, tuttavia, è la minaccia che dovranno affrontare: Oceania 2 introdurrà un nuovo temibile cattivo di nome Nalo che sfiderà i nostri eroi.

Nalo vede gli esseri umani come capaci di tutto quando sono uniti, anche se ai suoi occhi non è una buona cosa, e anzi se ne sente minacciato. L'esplorazione di questi temi e l'importanza della comunità e della connessione sono parti importanti del film.

In una nuova intervista a EW, Jennifer Lee, Chief Creative Officer di Disney Animation, e Dana Ledoux Miller, co-regista, hanno svelato quanto sia pericoloso Nalo e cosa dovranno fare Vaiana e i suoi alleati per sconfiggerlo.

Nalo viene descritto come una minaccia molto più temibile di quelle che Vaiana ha affrontato in precedenza, e questo si ricollega ai temi della comunità e della connessione fraterna che il film vuole evidenziare. "Nalo si rende conto che non c'è niente di più pericoloso del potere degli umani", ha detto Lee. "Quando sono insieme, possono fare qualsiasi cosa. Il mondo diventa loro".

Oceania 2, prime anticipazioni della trama del sequel Disney

Cosa aspettarsi dal sequel animato

Oceania 2 cerca anche di mettere in luce gli aspetti della cultura delle isole del Pacifico, tra cui l'importanza della comunità. Questa volta Vaiana parte con la benedizione del suo popolo, diversamente da quanto accaduto nel primo film, ma parte anche per trovare altre persone con cui entrare in contatto.

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Oceania 2: prima immagine

"A volte c'è un'idea sbagliata sul Pacifico, ovvero che siamo tutti scollegati perché siamo queste piccole isole dall'altra parte del mare", ha detto Miller, che è samoano-americano. "Ma in realtà siamo collegati dall'oceano. Siamo incentrati sulla comunità e questo è il fondamento di ciò che siamo. Per me è stata una progressione naturale, perché già nel primo film Vaiana fa parte della sua comunità. Mi sembra anche molto attuale parlare di quanto sia importante contare gli uni sugli altri e unirsi tutti insieme".