Nome di donna: la storia vera che ha ispirato il film con Cristiana Capotondi

La sceneggiatura di Nome di Donna, proposta al regista tre anni prima che scoppiasse il caso Weinstein, parla di abusi e molestie contro le donne.

Nome di Donna, diretto da Marco Tullio Giordana, racconta una storia vera di molestie e abusi nei confronti di una donna che la giornalista, ed in seguito anche la sceneggiatrice del film, Cristiana Mainardi propose al regista tre anni prima che scoppiasse lo scandalo Weinstein.

Nome di donna: Cristiana Capotondi e Michela Cescon in una scena del film
Nome di donna: Cristiana Capotondi e Michela Cescon in una scena del film

La pellicola racconta la storia di Nina, magistralmente interpretata da Cristiana Capotondi, una ragazza madre che si trasferisce in Brianza al fine di trovare lavoro come infermiera. Riesce a fari assumere in una prestigiosa clinica per anziani facoltosi. Inizialmente le cose sembrano andare bene ma poi Nina si trova ad affrontare una triste realtà: le molestie sessuali del direttore Torri.

Le vicende della trama si ispirano a fatti realmente accaduti nel corso degli anni e che riguardano la vita di innumerevoli donne: Il lavoro per Nina è un mezzo necessario a provvedere al mantenimento della propria famiglia, in questo caso a lei e a sua figlia.

Nome di donna: Cristiana Capotondi e Adriana Asti in una scena del film
Nome di donna: Cristiana Capotondi e Adriana Asti in una scena del film

Ed è anche uno strumento per rivendicare la propria indipendenza, in seguito però diventerà il luogo degli abusi e dei ricatti da parte del direttore d'azienda, spalleggiato da un uomo di Chiesa che ha il compito di insabbiare e mettere a tacere ogni possibile tentativo di rivolta da parte della giovane.