Nome di Donna, diretto da Marco Tullio Giordana, racconta una storia vera di molestie e abusi nei confronti di una donna che la giornalista, ed in seguito anche la sceneggiatrice del film, Cristiana Mainardi propose al regista tre anni prima che scoppiasse lo scandalo Weinstein.
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La pellicola racconta la storia di Nina, magistralmente interpretata da Cristiana Capotondi, una ragazza madre che si trasferisce in Brianza al fine di trovare lavoro come infermiera. Riesce a fari assumere in una prestigiosa clinica per anziani facoltosi. Inizialmente le cose sembrano andare bene ma poi Nina si trova ad affrontare una triste realtà: le molestie sessuali del direttore Torri.
Le vicende della trama si ispirano a fatti realmente accaduti nel corso degli anni e che riguardano la vita di innumerevoli donne: Il lavoro per Nina è un mezzo necessario a provvedere al mantenimento della propria famiglia, in questo caso a lei e a sua figlia.
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Ed è anche uno strumento per rivendicare la propria indipendenza, in seguito però diventerà il luogo degli abusi e dei ricatti da parte del direttore d'azienda, spalleggiato da un uomo di Chiesa che ha il compito di insabbiare e mettere a tacere ogni possibile tentativo di rivolta da parte della giovane.