Nina Dobrev è tornata a parlare delle difficoltà affrontate nel tentativo di ottenere la parità salariale durante gli anni trascorsi a recitare in The Vampire Diaries.
L'attrice è infatti stata la protagonista per sei stagioni dello show targato The CW, riuscendo a ottenere la stessa cifra versata ai protagonisti Ian Somerhalder e Paul Wesley solamente in occasione del capitolo finale.
Un argomento difficile da affrontare
Durante un'intervista rilasciata a Deadline in occasione del Red Sea International Film Festival, Nina Dobrev ha ora spiegato: "Si tratta di qualcosa di cui ho parlato piuttosto apertamente recentemente, ma non pensavo fosse un argomento di cui parlare senza rischiare conseguenze quando lo stavo affrontando".
L'interprete di Elena Gilbert in The Vampire Diaries ha ammesso: "Mi sono sentita davvero sola durante quel processo. Quel periodo era prima del movimento MeToo, prima che ci fosse il sostegno dal mondo, ma sono veramente felice che le cose stiano cambiando e andando nella direzione giusta".
Nina ha ribadito: "C'è un movimento che porta a compiere dei passi in avanti, e se posso farne parte in qualche modo, come produttrice e come produttrice esecutiva... Penso che sia molto importante".
La lotta compiuta dall'attrice
Dobrev, in precedenza, aveva svelato che la sua situazione era complicata perché inizialmente nel suo contratto c'era un accordo per il ruolo di Elena Gilbert. Successivamente, tuttavia, l'attrice aveva anche il ruolo della vampira Katherine Pierce, obbligandola a lavorare molte più ore, portandola a richiedere un salario alla pari dei suoi colleghi di sesso maschile.
Lo studio, con cui aveva iniziato le trattative per il rinnovo del suo contratto in occasione della terza stagione, aveva accettato di pagarla anche per la parte di Katherine, apparentemente chiedendo ai creatori Julie Plec e Kevin Williamson di non usare più quel personaggio. Nina era rimasta molto ferita da questa situazione e aveva ammesso di non sentirsi particolarmente apprezzata da parte dello studio, nonostante il suo duro lavoro.
Dopo aver lasciato lo show al termine della sesta stagione, l'attrice aveva espresso la sua disponibilità a tornare in occasione dell'ottava, l'ultima, riuscendo tuttavia a trovare un accordo solo per il finale. I creatori avrebbero voluto farla apparire in più puntate, ma la prima offerta dello studio era un compenso ben cinque volte inferiore rispetto a quello della sesta stagione, obbligandola a ribadire il suo punto di vista.
Nina aveva raccontato tra le pagine del libro I Was Feeling Epic: An Oral History of The Vampire Diaries di Samantha Highfill: "Non si trattava dei soldi, non mi importava quello realmente, ma era il principio... Era la seconda volta che cercavo di chiarire quel punto. Non si trattava realmente della cifra, ma di essere trattata in modo equo. Non volevano realmente farlo, e io ho cortesemente rifiutato l'offerta. Ed è stato allora che Julie è intervenuta, si è imposta e ha parlato con tutti".