Nicolas Winding Refn: "Trump è una bomba a mano di follia"

Il regista, dopo aver trascorso negli Stati Uniti sei mesi, ha condiviso la sua opinione sulla situazione degli Stati Uniti.

Venezia 2016: Nicolas Winding Refn posa al photocall di Dawn of the Dead - European Cut (Zombi)
Venezia 2016: Nicolas Winding Refn posa al photocall di Dawn of the Dead - European Cut (Zombi)

Il regista Nicolas Winding Refn, dopo aver trascorso alcuni mesi negli Stati Uniti, ha condiviso con il quotidiano The Guardian le sue opinioni su Donald Trump e sulla situazione degli Stati Uniti.
Il regista ha dichiarato: "Si tratta di un periodo spaventoso in cui essere vivi. Negli ultimi sei mesi ho girato in America e sembra sempre più chiaro che stiamo vivendo in un reality show televisivo distopico. L'America ha sempre avuto una tendenza verso il melodramma ma, alimentata da quella bomba a mano di follia che è Donald Trump, ha raggiunto nuovi livelli di isteria. Questo significa che ogni piccolo sviluppo viene considerato come la fine del mondo o il Giorno del giudizio".

Refn ha poi proseguito dichiarando che ogni giorno si assiste alla distruzione del modo di vivere americano, situazione causata proprio dall'amministrazione. La quotidianità, seppur terrificante, per il regista è anche coinvolgente e affascinante. Il filmmaker ha aggiunto sostenendo che si debba accogliere accettare quanto sta accadendo e reagire: "Ogni volta che succede un'enorme scossa a livello globale si verifica paranoia e follia, ma dai terremoti nascono delle opportunità. Persino la feroce arroganza e il disgusto di Trump per gli altri esseri umani va bene. Si è rivelato quante persone e politici condividono quella prospettiva ed esporre una tale ipocrisia è salutare".

Il regista ha quindi concluso il suo intervento dichiarando che chi ha votato Trump non erediterà gli Stati Uniti nel futuro: "Donald Trump è stato eletto con la promessa che avrebbe di nuovo reso grande l'America. I votanti più vecchi hanno accolto la possibilità di ritornare in una fiaba confortante, ma non sono le stesse persone che erediteranno gli Stati Uniti e dovranno guarire le divisioni della nazione".