Nicolas Winding Refn: "Per capire il cinema guardate insieme Non aprite quella porta e La vita è meravigliosa"

A Venezia per introdurre l'edizione restaurata di Ultimo mondo cannibale, Nicolas Winding Refn ha citato i due film da vedere per comprendere il cinema americano.

Nicolas Winding Refn: 'Per capire il cinema guardate insieme Non aprite quella porta e La vita è meravigliosa'

Ospite della Mostra del Cinema di Venezia 2023 per una proiezione speciale di Mezzanotte in cui introdurrà il restauro di Ultimo Mondo Cannibale di Ruggero Deodato, Nicolas Winding Refn si concede in un incontro a 360° sul cinema in cui tocca temi scottanti come sciopero di Hollwyood, nuove tecnologie e rapporto con la televisione. Arriva anche il momento della sua combo preferita per capire il cinema americano: Non aprite quella porta e La vita è meravigliosa, da vedere rigorosamente in successione.

Refn ammette di non essere stato un grande cinefilo da ragazzo, visto che ha scoperto la settima arte a New York, dove si era trasferito con i genitori all'età di otto anni: "Venivo dalla Danimarca, dove c'era un solo canale. Sono arrivato a New York dove esisteva questa scatola magica piena di suoni e colori, dove bastava cambiare canale per scoprire mondi incredibili".

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"La vita è meravigliosa è il film americano perfetto, è recitato, diretto, scritto in modo impeccabile. Contiene i temi giusti, è ricco di buoni sentimenti e fa commuovere. Non c'è un film migliore per spiegare la quintessenza della professionalità di Hollywood" specifica poi il regista. "Non aprite quella porta è l'opposto, è un film individualista, non ha senso, non ha significato, non ha scopo eccetto la creazione pura. Guardandoli insieme la mia vita è cambiata".

Estimatore dichiarato di autori come Deodato e Dario Argento, Il regista di Drive e Neon Demon ammette di non seguire più di tanto il cinema contemporaneo per via degli impegni lavorativi e familiari ("vorrei vedere più film, ma guardo un sacco di politica on line, e l'Italia è molto divertente da seguire"), ma cita Stefano Sollima definendolo "un buon regista". E a chi gli chiede se prima o poi si deciderà a realizzare un remale di un classico horror come Suspiria o Cannibal Holocaust risponde con un secco "No" aggiungendo con un mezzo sorriso: "Non ne vedo alcun bisogno".