Il popolare scrittore Neil Gaiman è stato ingaggiato per firmare la sceneggiatura di una trilogia di pellicole girate in 3D basate sul romanzo classico cinese Journey to the West. La storia narra le disavventure di un monaco buddista nel corso di un pellegrinaggio dalla Cina all'India. Gaiman e il produttore Jizhong Zhang, di recente, hanno consultato James Cameron per capire come tradurre il romanzo di più di 2000 pagine in una trilogia. Riguardo all'ambizioso progetto, l'autore ha dichiarato: "Dovremo fare ciò che Peter Jackson ha fatto con Il signore degli anelli. Dobbiamo trasformare il romanzo in un flusso di immagini, non in una serie di episodi. La storia rappresenta il DNA di un miliardo e mezzo di persone. Entro il mese prossimo realizzerò un breve soggetto che servirà ad attrarre finanziatori e a raccogliere denaro sufficiente a permettere a Zhang di ingaggiare il regista giusto per i film, un adeguato cast orientale e occidentale e il team di computer animators che permettano al progetto di circolare nel mondo".
Neil Gaiman è un estimatore dell'antico romanzo cinese (risalente al XVI° secolo) fin dai tempi della scuola. Lo ha letto nella versione inglese nel corso dei suoi studi in Inghilterra e ha visto la versione giapponese in onda sulla BBC, perciò quella che si troverà ad adattare è una materia che ben conosce. Tra le varie ipotesi formulate su possibili registi a cui affidare la trilogia si era concretizzata quella di ingaggiare Guillermo del Toro, ma il regista messicano ha appena annunciato il suo prossimo progetto, il monster movie per adolescenti Pacific Rim, a cui probabilmente seguirà l'adattamento di Alle montagne della follia di H.P. Lovecraft.
La speranza di Gaiman è quella di attrarre un pubblico il più ampio possibile sfidando l'ostacolo della scarsa conoscenza della mitologia orientale. Secondo lo scrittore "La sceneggiatura conterrà pochi dialoghi e valorizzerà la grandiosità della CGI cinese. Il problema della censura cinese mi spaventa un po', ma il personaggio più noto del romanzo, The Monkey King, non può essere censurato o limitato in alcun modo. Nel momento in cui si tenta di modificarne il comportamento, non è più Monkey".