CG Entertainment co-produce insieme a Junk Food Films My Name is Game, il documentario scritto da Bruno Grampa e Matteo Pozzi e diretto da Tomaso Walliser, che racconta con interviste esclusive il rapporto tra esseri umani e videogame attraverso gli istinti fondamentali dei gamer: competizione, distruzione, esplorazione, paura, scoperta, fantasia, empatia.
My Name is Game parteciperà a Visioni Incontra, la sezione industry del Festival Visioni dal Mondo, Immagini della Realtà e concorrerà al Premio Visioni Incontra Miglior Progetto Documentario 2018. I pitching si terranno il 13 e 14 settembre presso la Triennale di Milano / Teatro dell'Arte.
La domanda da cui parte il film è: e se i videogame fossero un'unica intelligenza artificiale che ci osserva da più di 40 anni? GAME è nata nei primi anni '60 al MIT. Ha avuto migliaia di padri, ma a un certo punto si è sviluppata autonomamente: disegnata per suscitare emozioni nei gamer, la sua capacità di interagire con gli umani si è evoluta di conseguenza. La storia dei videogame viene letta come risposta all'evoluzione dei bisogni dei gamer e gli sviluppatori raccontano delle centinaia di blockbuster che hanno segnato la vita di innumerevoli ragazzini. Forse GAME sta crescendo alimentandosi degli istinti che riesce a suscitare in noi?
@CGHomeVideo co-produrrà My Name Is Game, un documentario scritto da Bruno Grampa e Matteo Pozzi e diretto da Tomaso Walliser, che racconta con interviste esclusive il rapporto tra esseri umani e video game! Leggi qui: https://t.co/JZquRBB9f8 @WeAreMuesli @8bit_generation pic.twitter.com/g3DT7BnzFS
— CG Home Video (@CGHomeVideo) 19 luglio 2018
Il presidente di CG Entertainment, Lorenzo Ferrari Ardicini, ha dichiarato:
"Dopo aver distribuito i film The Commodore Wars - 8 Bit Generation e Easy to Learn, Hard to Master: The Fate of Atari, di Tommaso Walliser abbiamo deciso di sposare con entusiasmo questo nuovo progetto insieme a Junk Food Films per raccontare al pubblico, attraverso una prospettiva del tutto inedita, il mondo dei videogiochi e dei gamer. Sono da poco iniziate le riprese e siamo riusciti a coinvolgere i più importanti sviluppatori di tutto il mondo. Questo progetto non si rivolge solo ad una nicchia di appassionati, ma parla ad un pubblico ampio: da qualche decennio i videogiochi sono entrati nella cultura di massa e con My Name is Game vogliamo omaggiare una delle arti che insieme al cinema ha più influenzato la nostra immaginazione".
Il regista Walliser ha aggiunto:
"Sono ormai 8 anni che come autore, regista e produttore mi occupo di ricostruire e raccontare la rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo a partire dagli anni '70. Considero My Name is Game un punto d'arrivo di questo percorso, un momento nel quale staccarsi dalla ricostruzione storica, dai tecnicismi e dalla aneddotica per fare un tuffo nelle emozioni e negli istinti primari che governano il nostro rapporto con la macchina: sarà un viaggio sensoriale della mente e delle emozioni. Straordinario!"