Charles Manson è morto nelle prime ore del mattino in un ospedale di Bakersfield, in California, dove era ricoverato da tempo, ma il suo volto sarà difficilmente dimenticato. Gli occhi scuri e arrossati, lo sguardo spiritato e la svastica tatuata tra le folte sopracciglia che riempiono i primi piani di tante foto segnaletiche che abbiamo visto "invecchiare" nel corso degli anni, sono quelli di uno dei volti del Male, tra i più iconici della storia recente.
Dopo un'infanzia e un'adolescenza che definire "difficili" sarebbe un'eufemismo, sul finire degli anni '60 Manson raccolse intorno a sé alcuni giovani e riuscì ad affascinarli grazie alle sue capacità oratorie e alla musica. Alla fine gli accoliti di quest'uomo che sosteneva di essere la reincarnazione di Satana e Cristo insieme diventarono una cinquantina. Nell'agosto del '69, gli adepti dell'uomo che sognava ossessivamente di diventare una star della musica fecero irruzione nella villa in cui Sharon Tate era riunita con alcuni amici. L'attrice, moglie di Roman Polanski, incinta all'ottavo mese, fu massacrata insieme ad altre tre persone. Il giorno seguente Manson e i suoi uccisero in maniera efferata l'imprenditore Leno LaBianca e sua moglie Rosemary.
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Non si contano le opere cinematografiche e televisive che hanno preso spunto dai delitti di Charles Manson - una delle più recenti è la serie tv Aquarius - e a breve arriverà anche il prossimo film di Quentin Tarantino che racconterà il 1969 e le vicende della Manson Family. Anche la rockstar Marilyn Manson si è ispirata a due icone americane, Marilyn Monroe e Charles Manson, appunto, per il suo nome d'arte. Un'icona del male che più di altre, forse anche per il suo forte legame con lo showbiz, ha continuato a ispirare la fantasia di autori e artisti.