Mission: Impossible 8, il regista risponde sulla principale critica mossa al film: "Volevamo alleggerirvi"

Rivolgendosi ai fan che hanno criticato il ritmo narrativo, il regista Christopher McQuarrie ha spiegato le sue scelte creative, in particolare le scene espositive del film.

Una scena di Mission: Impossible - The Final Reckoning

Christopher McQuarrie, regista di Mission: Impossible - The Final Reckoning, ha replicato alle critiche sul ritmo del film, giustificando l'ampio spazio dedicato all'esposizione narrativa. Secondo lui, spiegare e rievocare era essenziale per rendere il film accessibile a tutti, anche a chi non ha seguito l'intera saga. E se potesse, lo girerebbe perfino senza dialoghi.

Mission: Impossible, le risposte del regista alle critiche

L'ultima corsa di Ethan Hunt non ha convinto proprio tutti. Sebbene la critica abbia accolto Mission: Impossible - The Final Reckoning con entusiasmo, qualche voce fuori dal coro ha lamentato una narrazione appesantita da troppe spiegazioni. Ma il regista Christopher McQuarrie, che da tempo firma le imprese impossibili di Tom Cruise, ha difeso con fermezza le sue scelte: "C'è sempre una lotta nel trovare il giusto equilibrio tra quanto raccontare e quanto lasciar intuire. E penso che abbiamo trovato un bel compromesso". L'obiettivo? Semplificare, non complicare. "Tutto ciò che filmiamo è pensato per sollevare lo spettatore dallo sforzo di dover seguire troppo attentamente. Non vogliamo che sembri un lavoro, vogliamo che sia un'esperienza".

Mission Impossible The Final Reckoning Teaser Poster
La locandina di Mission: Impossible 8

McQuarrie ha spiegato che l'ampia esposizione serve soprattutto a chi si avvicina per la prima volta alla saga, un modo per non lasciare indietro nessuno nel gran finale. Eppure, riconosce anche che una parte del pubblico avrebbe preferito un approccio più asciutto: "Ci sono persone a cui non importa quanta cura ci mettiamo. Pensano solo: 'Questo non mi serve'".

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L'ambizione di rendere il film leggibile da chiunque ha influenzato la struttura, ma non ha tradito lo spirito originale della saga. Con un incasso globale che supera i 4,3 miliardi di dollari, il franchise ha saputo crescere insieme al suo pubblico, superando sé stesso in ogni sequel con acrobazie sempre più incredibili. "Vorrei realizzare un film senza dialoghi", ha svelato McQuarrie. "Se riguardate Rogue Nation, Fallout o Dead Reckoning solo con la colonna sonora, funzionano comunque. Hanno una forza visiva che parla da sola".

Nonostante i rimpianti per qualche parola di troppo, il regista difende il film come un doveroso omaggio al passato della serie. E ammette: "Vorremmo sempre film più brevi, con meno parole. Ma sono pellicole globali: milioni di persone le stanno leggendo, non solo ascoltando". Nell'ultima missione, insomma, a parlare non è solo la trama: è l'eredità di una saga che ha saputo trasformare l'adrenalina in linguaggio universale.