A margine della cerimonia di premiazione dei Nastri d'Argento al MAXXI di Roma, Michele Riondino ha trovato il tempo per commentare l'inchiesta di fanpage.it su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d'Italia.
Al centro dell'inchiesta, infatti, i toni che richiamano il fascismo e l'antisemitismo manifesto di alcuni suoi componenti. In tutto questo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sceglie di tacere e non pronunciarsi, il ché ha scatenato le polemiche non solo nel mondo della politica ma anche dello spettacolo.
Riondino, da sempre molto attento alle dinamiche sociali e politiche del nostro paese, è intervenuto sulla vicenda nella notte in cui il suo Palazzina LAF si è portato a casa cinque Nastri d'Argento, tra cui miglior esordio, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista, premio andato allo stesso Riondino, miglior non protagonista che vede trionfare Elio Germano e per la migliore canzone originale, La mia terra, musica, testo e interpretazione di Diodato.
L'ipocrisia della destra
Intervistato da LaPresse, l'attore e regista, che ha convinto critica e pubblico con il suo film onesto e grezzo che riporta la discussione sui diritti dei lavoratori al centro di un cinema di cui eravamo pionieri negli anni '70, è parso schietto nei confronti della destra che governa il paese.
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"L'inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale? A me non sorprende affatto. Diciamo che chi di dovere dovrebbe prenderne atto e dichiarare per lo meno. A me la cosa che colpisce di più è l'ipocrisia. Loro dicono sfacciatamente che davanti alle telecamere sono in un modo e dietro in un altro. E lo dicono chiaramente, non c'era neanche bisogno di Fanpage. Lo si vede quando picchiano o bastonano qualcuno perché ha una bandiera di sinistra o di un sindacato".
Su queste pagine potete recuperare la recensione di Palazzina LAF, uscito nelle sale lo scorso 30 novembre, e il suo trailer ufficiale.