Michael J. Fox torna sul set dopo 5 anni in Shrinking con Harrison Ford: "Ho ancora tanto da fare"

La star di Ritorno al futuro è pronta a tornare sullo schermo dopo un lungo periodo di assenza, al fianco di un'altra grande star anni '80.

Primo piano di Michael J. Fox

Nel 2020, Michael J. Fox aveva annunciato il suo ritiro dalle scene ma ora sappiamo che si è trattato soltanto di una pausa temporanea. L'attore ha accettato un ruolo di supporto nella serie Shrinking.

Si tratta del suo primo lavoro dal 2020, quando apparve come guest star in The Good Fight. In realtà, è stato lui stesso a proporsi per un ruolo, dopo aver scoperto che il personaggio di Harrison Ford, il dottor Paul Rhoades, ha il morbo di Parkinson.

Michael J. Fox ha voluto recitare in Shrinking

La star di Ritorno al futuro soffre della stessa malattia dal 1991, e rese pubblica la diagnosi nel 1998. Fox ha scelto di contattare il creatore della serie Bill Lawrence.

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Jason Segel e Harrison Ford in una scena di Shrinking

"Gli ho chiesto perché avesse fatto una serie sul Parkinson e non mi avesse chiamato. E lui mi chiese se volessi farla. Risposi che mi sarebbe piaciuto tantissimo" ha spiegato Fox "Mi disse che ami avrebbe pensato e ha trovato un'idea. È davvero buona".

"È stata la prima volta che arrivavo sul set senza preoccuparmi di essere troppo stanco o di tossire" ha aggiunto "L'ho semplicemente fatto. È stato fantastico, perché nei momenti in cui penso che non ce la farò mi dico che affronterò il modo in cui non ce la faccio dentro la scena. E funziona".

La voglia di Michael J. Fox di tornare a recitare e i complimenti di Harrison Ford

Nonostante abbia deciso di ritirarsi, osservare il lavoro di altri ha stimolato Michael J. Fox, facendogli tornare la voglia di recitare: "Penso che potrei trovare qualcosa che faccia per me come attore e come scrittore. E come genitore, marito e amico, ho ancora molto da fare".

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La sua co-star nella serie, Harrison Ford, ha elogiato il collega: "Il suo coraggio, la sua forza e la sua grazia sono pienamente visibili. È intelligente, coraggioso, nobile, generoso e appassionato, un esempio per tutti noi, con o senza Parkinson. [...] Il Parkinson non è divertente. Voglio rappresentarlo in modo corretto, rispettando la sfida che comporta, senza usarlo a scopo di intrattenimento".