Michael Caine ha deciso di dire la sua opinione in merito ad alcuni recenti commenti strettamente legati a Zulu, il film cui ha lavorato nel 1964. Le nuove accuse apparse sui media che hanno etichettato la pellicola come un "testo chiave" per i nazionalisti bianchi e suprematisti sono "il più grande mucchio di stron**te che abbia mai sentito" secondo l'attore, che non si fa alcuno scrupolo a rispondere alla questione senza filtri.
Durante una recente intervista con The Spectator, Michael Caine ha risposto al nuovo report di ricerca di Prevent, scritto da William Shawcross, in cui il film Zulu viene definito come una storia chiave nell'ambito del suprematismo bianco. Di seguito le sue parole (tramite IndieWire): "Questo è il più grande mucchio di stron**te che abbia mai sentito", ha detto Michael Caine, aggiungendo poi: "Non ci sono film che desidererei non aver fatto. Sono stato pagato per tutti".
Successivamente ha aggiunto che è stato proprio quel ruolo in Zulu ad avergli permesso di compiere il salto dal palco teatrale al grande schermo: "Questo film mi ha reso una star, e dopo di allora non sono mai più tornato sul palcoscenico [di un teatro]".
Negli scorsi mesi si è parlato tanto del ritiro dell'attore, anche se a seguito di una smentita, sembra che Michael Caine continuerà la sua carriera come attore.