Mia madre di Nanni Moretti tra i migliori film del decennio per i Cahiers du Cinéma

Mia madre di Nanni Moretti è al settimo posto tra i migliori dieci film tra il 2010 e il 2019 in una classifica guidata da Twin Peaks: il ritorno di David Lynch.

Mia madre di Nanni Moretti è tra i dieci migliori film del decennio secondo i prestigiosi Cahiers du Cinéma in una classifica che vede Twin Peaks: il ritorno di David Lynch in cima al podio. Il terzo capitolo della serie cult che ha cambiato per sempre la televisione era stato votato come miglior film dell'anno nel 2017, mentre il film di Moretti lo era stato due anni prima. Per l'autore de La stanza del figlio, da sempre molto amato dalla critica francese, era stato un gradito ritorno visto che nel 2011 era stato sempre il suo Habemus Papam a conquistare l'alloro del migliore dell'annata.

  1. Twin Peaks - il ritorno
  2. Holy Motors
  3. Li'l Quinquin
  4. Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti
  5. The Image Book
  6. Vi presento Toni Erdmann
  7. Mia Madre
  8. Melancholia
  9. Under the Skin
  10. Lo strano caso di Angelica

Dietro Twin Peaks: il ritorno tra i migliori 2010-2019, seguono Holy Motors di Leos Carax e Li'l Quinquin, mentre perde di un soffio il podio l'opera che ha fatto conoscere al mondo il talento di Apichatpong Weerasethakul con Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. La top dieci continua con The Image Book di Jean-Luc Godard, Vi presento Toni Erdmann di Maren Aden, Mia madre di Nanni Moretti, Melancholia di Lars von Trier, Under the Skin di Jonathan Glazer e Lo strano caso di Angelica del mai dimenticato maestro portoghese Manoel de Oliveira.

La decisione della leggendaria rivista fondata da André Bazin di inserire in cima non un'opera destinata alla sala cinematografica, ma presentata direttamente in televisione in più puntate farà sicuramente riaprire il dibattito su questo riconoscimento, così come lo era stato quando era stata votato due anni fa. Una provocazione secondo alcuni, nonostante David Lynch abbia sempre dichiarato di vederlo come un unico film lungo 18 ore, spezzato in vari episodi solo per esigenze di trasmissione. Il risultato è, innegabilmente da cosa si possa pensare sulle modalità di diffusione, una delle opere più sperimentali degli ultimi anni, di sicuro una delle vette artistiche di un autore che proprio due mesi fa ha anche ricevuto il tanto meritato Oscar alla carriera.