Melania Trump, il trailer svela il documentario sulla First Lady davanti e dietro le quinte

È stato diffuso il primo trailer di Melania, documentario dedicato a Melania Trump. Il film ripercorre i giorni che precedono l'insediamento alla Casa Bianca, intrecciando immagini pubbliche e momenti più intimi, con un'uscita nelle sale fissata al 30 gennaio 2026.

Un ritratto di Melania Trump

Un telefono che squilla, una frase detta quasi sottovoce, un conto alla rovescia che promette di cambiare tutto: il trailer di Melania offre un primo sguardo su un documentario che punta a raccontare la First Lady lontano dai riflettori ufficiali, seguendo i venti giorni che precedono l'inaugurazione presidenziale.

Melania Trump tra retroscena privati e un ritratto in costruzione:

Il trailer di Melania, condiviso dalla stessa Melania Trump sul suo account X, si presenta come un montaggio misurato, costruito più per suggestioni che per dichiarazioni esplicite. "MELANIA, il film, esclusivamente nei cinema di tutto il mondo dal 30 gennaio 2026", scrive la First Lady, accompagnando il debutto delle immagini. È lei stessa, nel video, a pronunciare una frase che suona come una promessa al pubblico: "Tutti vogliono sapere, quindi eccolo qui".

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Il documentario segue i giorni immediatamente precedenti all'insediamento presidenziale di gennaio, quando il ruolo pubblico di Melania Trump sta per trasformarsi in modo irreversibile. Sullo schermo compare la scritta: "Assisti alla storia mentre prende forma. 20 giorni per diventare la First Lady degli Stati Uniti d'America". Una dichiarazione d'intenti che chiarisce il perimetro narrativo del progetto: non una biografia tradizionale, ma un racconto concentrato su una fase di transizione, sospesa tra vita privata e rappresentazione istituzionale.

Tra le sequenze più emblematiche del trailer c'è una telefonata. Il telefono squilla, Donald Trump risponde: "Salve, signor Presidente, congratulazioni". Subito dopo, una breve conversazione domestica ribalta il tono solenne: "L'hai visto?", chiede lui. "No, lo vedrò al telegiornale", replica lei. Poche battute che restituiscono un'immagine volutamente quotidiana, quasi dimessa, in contrasto con il peso storico del momento raccontato.

Produzione, distribuzione e il peso simbolico dell'operazione

Dal punto di vista industriale, Melania è un progetto tutt'altro che marginale. I diritti del documentario sono stati acquistati da Amazon Prime per una cifra che, secondo le indiscrezioni, si aggira intorno ai 40 milioni di dollari. Un investimento importante, che colloca il film in una zona di confine tra prodotto culturale, evento mediatico e documento politico. Non a caso, Jeff Bezos, fondatore di Amazon, era tra i grandi nomi della tecnologia presenti all'inaugurazione presidenziale.

Alla regia c'è Brett Ratner, scelta che conferma la volontà di affidare il racconto a uno sguardo abituato a lavorare su figure pubbliche e narrazioni ad alta visibilità. Il trailer è stato lanciato in anteprima da Fox News, dettaglio che contribuisce a definire il contesto mediatico in cui il documentario si inserisce e il pubblico a cui, almeno inizialmente, sembra rivolgersi.

Più che fornire risposte, il film sembra voler costruire un'aura di attesa attorno alla figura di Melania Trump, spesso percepita come enigmatica e distante. Il focus sui giorni della "messa in scena" del potere - il trasloco alla Casa Bianca, i preparativi, le prime decisioni - suggerisce un racconto che osserva la nascita di un ruolo, più che la sua gestione. In questo senso, Melania promette di essere meno un'operazione celebrativa e più una cronaca controllata di un passaggio delicato, dove ogni gesto diventa simbolo.

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Il debutto nelle sale è fissato per il 30 gennaio 2026. Resta da capire se il documentario riuscirà davvero a scalfire la superficie di un personaggio che ha sempre fatto della riservatezza una forma di linguaggio, o se preferirà restare fedele a un racconto misurato, lasciando allo spettatore il compito di leggere tra le immagini.