Mel Gibson si trova attualmente in Italia in vista delle riprese de La Resurrezione di Cristo che, come accaduto per il film precedente, si avvarrà dell'antica città di Matera, e proprio qui è stato accolto dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Come annunciato in precedenza, le riprese de La Resurrezione di Cristo, prodotto da Gibson, Bruce Davey e dalla loro Icon Productions, con Lionsgate come partner di studio, inizieranno ad agosto negli studi italiani di Cinecittà, che fungeranno da hub principale per il seguito del film biblico del 2004 La Passione di Cristo.
Il Ministro Giuli ha dichiarato ai giornalisti di aver incontrato Gibson, che è uno degli ambasciatori speciali del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Hollywood, per "una bella foto ricordo con una stretta di mano", oltre a uno scambio di convenevoli, "nel tentativo di incoraggiare le grandi produzioni italiane e internazionali a continuare a lavorare in questo luogo privilegiato per il cinema mondiale che è Matera".
Hollywood e Matera: una storia d'amore che continua

Matera, dove Gibson nel 2004 ha girato la maggior parte degli esterni de La passione di Cristo, è Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco e noto per le sue grotte preistoriche imbiancate, che negli ultimi anni ha attirato diverse altre importanti produzioni hollywoodiane, tra cui porzioni del 25° e ad oggi ultimo capitolo di James Bond, No Time to Die, così come il remake di Ben Hur della MGM e Wonder Woman della Warner Bros.

Gibson è stato avvistato anche in altre antiche location rurali del Sud Italia, tra cui Ginosa, nota per le sue chiese scavate nella roccia, Gravina Laterza e Altamura.
Jim Caviezel tornerà a interpretare Gesù ne La Resurrezione di Cristo, mentre Maia Morgenstern, che aveva interpretato la madre di Gesù nel film precedente, e Francesco De Vito, che aveva interpretato Pietro, dovrebbero anch'essi fare ritorno nel cast del sequel secondo le informazioni disponibili su IMDb.

Le maestranze del cinema in polemica con il Ministro Giuli
Dopo il lungo botta e risposta tra Elio Germano e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il movimento "Siamo ai titoli di coda" ha inviato una lettera proprio a quest'ultimo per chiedere un incontro urgente sulla crisi "strutturale e culturale" che da quasi due anni investe il cinema italiano.
"La produzione culturale è ostacolata da logiche burocratiche opache e da politiche inadeguate", scrivono i promotori, sottolineando che il disagio è ormai evidente, come dimostrato anche dal recente confronto tra Germano e lo stesso Ministro. Il movimento chiede un dialogo concreto per "restituire dignità e visione a un settore vitale per la cultura del Paese".