Arriva sugli schermi italiani il film shock che porta alla ribalta una realtà scottante, taciuta per anni dalle autorità competenti e dai media, che riguarda un lato oscuro della Chiesa Cattolica: i casi dei sacerdoti pedofili, responsabili di molestie sessuali nei confronti dei minori. Il film documentario è Mea Maxima Culpa. Silenzio nella casa di Dio, di Alex Gibney, che ha fatto già molto parlare di sé a livello internazionale. Il documentario, nelle sale da giovedì 20 marzo, sarà presentato in anteprima nazionale a Firenze lunedì 18 marzo, al Cinema Principe (ore 20.30), come secondo appuntamento dalla rassegna CinemAdHoc organizzata da Quelli della Compagnia e Circuito Firenze al Cinema. Presentano il film il regista Alex Gibney e Don Andrea Bigagli, prete "di frontiera" che da anni si batte per la giustizia sociale e per una Chiesa vicina alle persone. Al centro del film ci sono quattro coraggiosi uomini non udenti che durante l'infanzia furono vittime di gravi abusi da parte del direttore della scuola che frequentavano, la St. John's for the Deaf (per ragazzi per non udenti) di Milwaukee, e che da adulti hanno trovato la forza di denunciare l'accaduto. L'indagine che ha accompagnato il processo ha portato alla luce le responsabilità del Vaticano, coinvolgendo i piani alti della Curia Romana, fino allo stesso Joseph Ratzinger. Attraverso una grande quantità di interviste e di documenti inediti, Gibney realizza una delle più complete e sconvolgenti requisitorie contro l'omertà della Chiesa cattolica.
In Mea Maxima Culpa. Silenzio nella Casa di Dio, il regista premio Oscar Alex Gibney denuncia l'abuso di potere nella chiesa cattolica e la copertura che si snoda dalle case a schiera di Milwaukee, Wisconsin, attraverso i cori spogli e in rovina delle chiese irlandesi, fino ai massimi uffici del Vaticano. Investigando i crimini segreti di un prete carismatico di Milwaukee, Padre Lawrence Murphy, che abusò di più di 200 bambini sordi in una scuola da lui controllata, il film mostra il volto del male in agguato dietro ai sorrisi e ai dinieghi di figure dell'autorità e di istituzioni convinte che, poiché rappresentano il bene, non possono sbagliare. Tessendo insieme storie di casi simili di abusi sessuali in Irlanda e Italia - tra cui, in anni recenti, casi di molestie sessuali in un istituto per non udenti di Verona, che hanno delle terribili analogie con le molestie di Padre Lawrence Murphy - Mea Maxima Culpa rivela come nel 2001 il cardinale Ratzinger, a capo della Congregazione per la dottrina della Fede, diventato poi Benedetto XVI, ordinasse che ogni caso di abuso sessuale coinvolgente un minore dovesse passare per la sua scrivania, facendo essenzialmente di se stesso la persona più informata al mondo sugli abusi perpetrati da preti nei confronti di minori, al tempo impotente di fronte al male.