Alla sua uscita nel 2003, Matrix Reloaded affrontò una pesante polemica scatenata dalle modalità di rappresentazione dei gemelli, i nuovi villain introdotti nel film, sequel del fortunatissimo Matrix del 1999. La causa del polverone sollevato intorno ai due personaggi fu il loro aspetto, che riportava immediatamente alla mente i tratti tipici dell'albinismo.
I gemelli interpretati da Adrian e Neil Rayment erano infatti quasi interamente bianchi, dai capelli ai vestiti argentati, con pelle diafana e sopracciglia quasi assenti, nonostante ciò che disse al tempo la portavoce della Warner Bros., nel tentativo di placare la polemica. Ma ciò che venne additato come estremamente indelicato e problematico non fu l'introduzione di personaggi apparentemente albini, bensì il loro ruolo di villain.
Il problema fu che negli stessi anni vedemmo un boom di personaggi albini (o dal look accostabile all'albinismo) ritratti costantemente come cattivi: Star Wars ep. II - L'attacco dei cloni, Blade 2, Star Trek La Nemesi e The Time Machine, tutti film del 2002, ma anche Il Codice Da Vinci del 2006 (il libro uscì nel 2003). Questa parata di personaggi malvagi con tratti chiaramente albini fecero suonare diversi allarmi.
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La polemica sui gemelli di Matrix Reloaded fu infatti solo una parte della discussione, e nonostante si sia compreso che la prevalenza del bianco nei personaggi fosse pensata per rappresentarli più come fantasmi che come albini, il problema rimase, come fece notare il dermatologo Vail Reese su Wired: "Il pubblico se ne accorge velocemente. Hanno imparato che se vedono un personaggio con albinismo nel film, sarà un personaggio malvagio. É diventato parte del linguaggio cinematografico, bene o male."