Martin Scorsese: "Il cinema non sta morendo, si sta trasformando"

Il regista Martin Scorsese ha parlato della situazione del cinema e di come la tecnologia stia radicalmente trasformando la realtà.

Martin Scorsese: 'Il cinema non sta morendo, si sta trasformando'

Martin Scorsese, al Festival di Berlino 2024 dove sarà premiato con l'Orso d'oro alla Carriera, ha parlato del suo prossimo film in cui racconterà la vità di Gesù e del futuro del cinema.
Il regista aveva parlato del progetto già nel mese di maggio e negli ultimi mesi lo sviluppo sembrava aver compiuto dei significativi passi in avanti.

Il prossimo progetto

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Roma 2018: Martin Scorsese sul red carpet

Il lungometraggio ispirato al libro Vita di Gesù scritto da Shūsaku Endō, secondo quanto dichiarato dal maestro del cinema, è invece ancora nelle prime fasi di sviluppo. Martin Scorsese ha infatti spiegato che spera di tornare al lavoro quando completerà gli impegni promozionali legati a Killers of the Flower Moon: "Forse dormirò un po' e poi mi sveglierò e avrò questa idea fresca sul modo di realizzarlo. Le possibilità di realizzare un film, il concetto di Gesù, l'idea che Gesù sia realmente legato al mio passato essendo cresciuto nel Lower East Side, il mio interesse nel Cattolicesimo, nel sacerdozio, sono elementi che mi hanno realmente portato, alla fine, a realizzare il film Silence".
Il lungometraggio con star Andrew Garfield gli ha permesso di incontrare il Papa: "Quel progetto è stato visto dal Vaticano e ho quindi potuto incontrare un paio di volte il Papa, e durante un incontro ha inoltre parlato di modi nuovi nel pensare al cristianesimo, alla sua essenza. Ne sono sempre interessato".

Martin Scorsese incontra Papa Francesco e gli regala un libro sul film Killers of the Flower Moon

Il futuro del cinema

Scorsese ha quindi parlato dei cambiamenti in corso nel settore cinematografico: "Siamo abituati al fatto che sia una cosa sola. Sono cresciuto con quella realtà. Se vuoi vedere un film, andavi al cinema, un buon cinema o un cattivo cinema, ma era una sala, era sempre stata un'esperienza collettiva. La tecnologia è cambiata così rapidamente e in modo così esaustivo, e continua a trasformarsi radicalmente. In un certo senso, l'unica cosa a cui possono realmente aggrapparsi è la voce individuale. Quella può esprimersi su TikTok, in un film di quattro ore o in una miniserie di due ore...".
Il regista ha ribadito: "Non penso che dovremmo farci spaventare dalla tecnologia. Penso che non dobbiamo diventare schiavi della tecnologia. Fateci controllare la tecnologia e metteteci nella direzione giusta. La giusta direzione è legata alla voce individuale piuttosto che andare contro qualcosa che viene semplicemente consumato e buttato via".