Il mago di Oz, un altro uomo accusato per il furto delle scarpette di Dorothy

Dopo l'incriminazione di un uomo nel 2023 per il furto delle calzature indossate da Judy Garland nel film un altro individuo è stato identificato.

Il mago di Oz, un altro uomo accusato per il furto delle scarpette di Dorothy

A quasi vent'anni di distanza dal furto di un paio di scarpette rosse usate da Judy Garland nel classico del 1939, Il mago di Oz, un secondo uomo è stato incriminato in relazione a quanto accaduto. Secondo The Hollywood Reporter, Jerry Hal Saliterman, 76 anni, originario di Crystal in Minnesota, è stato accusato di furto di 'un'opera d'arte di grande valore e di ostacolo alla giustizia'. L'uomo è comparso dinanzi al Tribunale distrettuale degli Stati Uniti a St. Paul lo scorso venerdì senza dichiararsi colpevole.

Judy Garland con Ray Bolger, Jack Haley e Bert Lahr ne Il mago di Oz (1939)
Judy Garland con Ray Bolger, Jack Haley e Bert Lahr ne Il mago di Oz (1939)

Lo scorso anno, un uomo di nome Terry Martin venne incriminato per il capo d'accusa di furto di un'opera di grande valore nel 2005.

Furto e nuova accusa

In base a quanto riportano le autorità, Jerry Hal Saliterman avrebbe 'ricevuto, nascosto e smaltito un oggetto patrimonio culturale' dall'agosto 2005 al luglio 2018. L'oggetto sarebbe proprio il paio di scarpe rosse di Judy Garland. Saliterman avrebbe anche minacciato una donna di diffusione di un video a sfondo sessuale allo scopo di mantenere il proprio segreto sulla faccenda.

Le scarpette color rosso rubino furono rubate dal Judy Garland Museum di Grand Rapids, in Minnesota, nel 2005. Garland durante le riprese indossò diverse paia di scarpette rosse delle quali ne rimangono solo quattro. Il paio rubato dal museo era assicurato per 1 milione di dollari ma aveva un prezzo commerciale di 3,5 milioni, ed erano in prestito al museo al momento del furto. Secondo le ricostruzioni, il ladro si sarebbe intrufolato dalla finestra, avrebbe rotto la teca di esposizione e avrebbe rubato le scarpette. Disperse fino al 2017, le scarpette furono ritrovate dall'FBI nel 2018.

Ad ottobre, Martin si dichiarò colpevole del furto, ammettendo di aver usato un martello per sfondare la porta del museo e la teca, al fine di compiere l'ultimo colpo. Nei documenti giudiziari si legge che un vecchio socio di Martin, con legami nella malavita, gli aveva detto che le scarpe erano fatte con veri rubini a causa dell'alto valore dell'assicurazione. Il ladro scoprì in seguito che i rubini non erano veri e decise di disfarsi delle scarpe. Al momento non è stato chiarito il legame di Saliterman con Terry Martin e con le scarpe.