La critica italiana ha promosso M. Il figlio del secolo, apprezzata dal pubblico per la convincente performance di Luca Marinelli. Ma tutto il mondo non è paese, a quanto pare. Il regista Joe Wright ha denunciato l'impossibilità di trovare una rete o uno streamer che voglia trasmette la serie. Il motivo? L'antifascismo dello show.
E così, mentre in Italia i primi episodi della serie hanno raccolto un milione di telespettatori, negli Usa tutti i distributori che si erano detti interessati ad acquistare la produzione italiana ispirata al romanzo di Antonio Scurati si sarebbero tirati indietro per timore di ripercussioni politiche.
"C'è stato un produttore che mi ha detto: 'Adoriamo lo show, però è un po' troppo controverso per noi'. Scusate un attimo, quand'è che l'antifascismo è diventato controverso?'", ha riferito Joe Wright in un'intervista con il Financial Times. Dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca c'è poca voglia di esporsi nel mondo dell'intrattenimento e una produzione come M. Il figlio del secolo risulterebbe troppo di parte agli occhi di gli studios e distributori.
D'altronde Sky era pienamente consapevole dei problemi che lo show avrebbe trovato su alcuni mercati esteri, tanto che il vice presidente esecutivo di Sky Studios Italia Nils Hartmann ha dichiarato a Fanpage: _""Abbiamo molti file aperti, non solo su M. per la vendita all'estero. Ma questo è un tema delicato. È la sintesi di quello che succede nel nostro mercato dove serie molto riconosciute fanno fatica a essere vendute all'estero".

L'audacia di M. Il figlio del secolo
Scoprite la nostra [recensione di M. Il figlio del secolo], che analizza la serie in otto episodi andata in onda su Sky a partire dal 10 gennaio e disponibile in streaming su NOW. Nella serie Luca Marinelli veste i controversi panni di Mussolini nel periodo compreso tra il 1919, quando fondò il partito fascista in Italia, e il 1925 quando, dopo aver conquistato il potere con la Marcia su Roma del 1922, tenne un celebre discorso alla Camera dei Deputati dichiarandosi di fatto dittatore dopo l'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti.

La serie fornisce, inoltre, agli spettatori uno spaccato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quella con la moglie Rachele, con l'amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell'epoca. Basata sull'omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, ripercorre la nascita del fascismo in Italia e l'ascesa di Mussolini con un approccio innovativo grazie all'ingegno di Joe Wright e alla sceneggiatura è scritta da Stefano Bises in collaborazione con Davide Serino.