Luca Ward svela il doppiaggio di Matrix: "Ci mandarono la pellicola dove vedevamo solo bocche"

Il grande Luca Ward torna all'Ultrapop Festival e racconta un aneddoto legato al doppiagio di Matrix: quando la pellicola fu inviata ai doppiatori, era oscurata in modo tale che si vedessero solo le bocche, ecco per quale motivo.

È una garanzia dell'Ultrapop Festival: Luca Ward regala sempre grandi aneddoti e quest'anno ci ha raccontato alcune bizzarre difficoltà di doppiaggio, quando ha prestato la sua voce a Keanu Reeves in Matrix.

Neo Matrix Keanu Reeves
L'ultimo primo piano di Matrix

Già l'anno scorso Luca Ward ci aveva regalato svariate emozioni per la prima edizione dell'Ultrapop Festival. Ora, nei canali Twitch di Ultrapop Festival, il grande doppiatore ci ha dedicato altri racconti interessanti. Uno tra questi riguarda la volta in cui ha lavorato per Matrix:

"Ormai la voce di Keanu Reeves ce l'ho nelle orecchie dagli anni '90", ha detto Ward. "Lui è uno di quegli attori di cui devi seguire la faccia, quello che fa, non tanto la voce, quanto le espressioni. Soltanto così riesci a valorizzarlo e a far combaciare il nostro lavoro da doppiatori con il suo come attore. Ma quando, per esempio, ci hanno mandato il film di Matrix la prima volta, ci avevano mandato le pellicole coperte da uno schermo nero. Si vedeva soltanto un buco da cui intravedevi le bocche degli attori (a quanto pare, per evitare che i doppiatori potessero fare "spoiler", NdR)."

Luca Ward in una scena del film Nauta, di Guido Pappadà
Luca Ward in una scena del film Nauta, di Guido Pappadà

"Era come guidare bendati su un'autostrada", ha continuato Ward. "Quando ho visto questo, ho detto al direttore in sala "Sapete che c'è? Così ve lo doppiate voi". Questo è un atteggiamento che hanno sempre avuto nei nostri confronti da oltreoceano: non ci hanno mai considerato come attori, pensate che una volta mi hanno detto che cambiavano i doppiatori di Tom Hanks, perché lui cambia interpretazione, così devono cambiare anche i doppiatori. Con uno che ti risponde così, che gli dici?"

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"Si sentono un po' padroni del mondo, gli americani", ha concluso Ward. "Ma non capisci perché. Pensate che noi abbiamo uno come Giancarlo Giannini, che sarebbe tranquillamente alla pari di Al Pacino. Per loro è inimmaginabile una cosa simile. Io sono contento, invece, perché ho tantissimi fan che ormai associano a me certi volti. Non avete idea di quanti giovani mi hanno detto che non avrebbero comprato Cyber Punk 2077 se non avessi fatto io il doppiaggio. È una cosa grandiosa".

Se volete recuperare la replica della diretta, potete trovarla sul canale YouTube di UltraPop!