Lost compie 15 anni e il cast si è ritrovato per raccontare gli incontri con i fan, i più assurdi o i più entusiastici e sorprendenti.
A distanza di 15 anni dalla prima messa in onda di Lost, lo show ABC è considerato una pietra miliare della storia della televisione e della serialità sul piccolo schermo, capace di attirare migliaia di spettatori e far diventare i protagonisti delle vere e proprie star nell'arco di appena una giornata. Tanto da creare situazioni molto particolari, soprattutto in aereo.
Come molti di voi sapranno, il plot di Lost è incentrato su alcune persone che sono scampate miracolosamente ad un incidente aereo e si ritrovano in un'isola sperduta in mezzo al Pacifico dalla quale tentano di andar via per cercare soccorsi. Ma l'isola non è un luogo come tutti gli altri ma piena di misteri che per ben sei stagioni hanno galvanizzato il pubblico con infinite discussioni su Internet in un'epoca pre binge watching. Ora, con l'anniversario alle porte - che cade domani - The Wrap ha incontrato parte del cast per chiedergli di quel periodo, di come è stato recitare in un programma che ormai possiamo definire di culto e che rapporto avevano con i fan. E le risposte sono state imprevedibili, soprattutto quando si avevano di mezzo voli e aeroporti.
Maggie Grace (Shannon Rutherford): "Sulla strada, andava tutto bene, sugli aerei meno".
Daniel Dae Kim (Jin-Soo Kwon): "Ricordo che siamo andati a Los Angeles per un fare una conventio e sono salito con il cast in aereo dalle Hawaii. Alcune persone sedute ai loro posti erano a disagio e hanno iniziato a parlottare tra di loro sottovoce. Alcuni erano eccitati, altri erano veramente preoccupati. Poi una volta arrivati a Los Angeles per partecipare a questo evento ho visto tante persone che giravano fuori intorno al blocco dell'edificio per vederci e parlare con noi. E ho pensato: wow, questo è in realtà più grosso di quanto nessuno di noi si aspettasse. E poi dopo - non dimenticherò mai questa parte - siamo stati portati fuori dalla porta sul retro dell'edificio perché nella parte anteriore c'era una folla troppo grande. Così, mentre stavo uscendo dall'uscita posteriore verso l'auto macchina che mi stava aspettando, ho sentito qualcuno gridare: 'Eccolo!' L'intera massa di persone ha iniziato a correre dalla parte anteriore alla parte posteriore dell'edificio. Sinceramente mi sentivo come, anche se per un secondo, uno dei Beatles. Sono entrato in macchina e la hanno circondata, iniziando a dondolarla avanti e indietro. Fu allora che mi resi veramente conto che Lost era qualcosa di enorme. Era novembre della nostra prima stagione". Più recentemente invece ha raccontato che: "Due giorni fa, stavo camminando in un ristorante giapponese qui a Londra, e un gruppo di ragazzi di 12 anni è corso fuori dal ristorante e mi ha detto: 'Sei Jin?'. Ed ero completamente scioccato, perché non erano nati quando la serie era in onda, e hanno iniziato a farmi domande sul mio personaggio. Volevano sapere del finale".
Henry Ian Cusick (Desmond Hume): "Un sacco di gente nei supermercati mi veniva incontro dicendo che lo spettacolo li aveva colpiti, aiutati nella depressione e gli aveva salvato la vita. Dimentichi quanto una serie tv possa significare per qualcuno. Sono più ricordato per Desmond di ogni altra cosa. Ora ad esempio, ho appena iniziato un nuovo lavoro e la troupe mi dice 'Hey Desmond'".
Harold Perrineau (Michael Dawson): "Non me ne sono reso conto fino a quando non sono tornato sulla terraferma quando all'improvviso, mentre camminavo per la strada, mi sono reso conto che non era più come prima. Come quando ho sentito dei bambini urlarmi da fuori di una macchina: 'C'è il padre di Walt'. Ero scioccato. Questa era una cosa completamente diversa, un livello oltre".
Da Lost a The Affair: come le serie hanno rivoluzionato il modo di raccontare storie in TV
Alan Dale (Charles Widmore): "Sono sempre stupito di quanto le persone si ricordino di Lost con piacere. Con Charles Widmore le persone sono molto rispettose. Si aspettano che io sia Charles, mi giri e faccia qualcosa per loro".
Ian Somerhalder (Boone Carlyle): "È pazzesco, la gente mi porta ancora le foto di Boone a convegni o fuori dalle stanze d'albergo per chiedermi l'autografo. Io le guardo e dico semplicemente: Ehi, 15 anni fa. Avevo 25 anni e ora ho 40 anni".
Nestor Carbonell (Richard Alpert): "C'era qualcosa nel mio personaggio, tanto che, non appena è stato visto in onda, qualcuno mi ha chiamato 'Maybelline' perché pensava che avessi l'eyeliner. Molti fan mi hanno fatto tante domande su questa cosa dell'eyeliner. Tutto ciò è sempre stato molto divertente".
Elizabeth Mitchell (Juliet Burke): "Ogni volta che mi trovo in giro c'è sempre qualcuno che mi dice: 'Oh, Juliet!'. Onestamente ho sempre avuto magnifiche esperienze (con il pubblico ndr.). C'è qualcosa in quello show che ha reso le persone così adorabili nei miei confronti. C'è apprezzamento sincero. Quando sono in giro per il mondo, e probabilmente succede una o due volte al giorno, è tutto molto carino ed è davvero divertente il modo in cui le persone mi vedono, sono un po' sorprese e non sanno cosa dire". Certo poi ci sono le eccezioni, tipo quando racconta un aneddoto curioso su Josh Holloway: "Ne ho una fantastica. Josh era in piedi con sua moglie, di cui è innamorato pazzo, ed eravamo a una festa, una specie di evento con la stampa. Siamo tutti vestiti bene e adorabili, lei (la moglie di Joh Halloway ndr) è in tacchi vertiginosi, una meraviglia insomma. E ad un certo punto arriva una donna che la fa letteralmente cadere, al punto che ho dovuto quasi prenderla al volo. "Succede molte volte?", le chiedo, lei: "Sempre". Le donne pensavano seriamente che Josh fosse loro, ma la moglie ha gestito la cosa molto bene. Le donne gli si incollavano addosso, tentavano di baciarlo e avrebbero fatto qualunque cosa pur di stargli vicino, ma lui riusciva sempre a svicolarsi".
Terry O'Quinn (John Locke): "Una volta ero in Irlanda, eravamo lì per un tour promozionale di Lost, ed ero a Galway, mentre tornavo a casa da un pub che era sotto ad un ponte. E c'erano un sacco di giovani ragazzi, forse cinque o sei, ed erano adolescenti e bevevano qualcosa da una bottiglia, qualche genere di 'veleno'. Mi sono avvicinato, e uno fa: - imita l'accento irlandese - 'Quello è John Locke! John Locke! Che diavolo ci fai qui?' E poi hanno insistito che io bevessi con loro, e ovviamente l'ho fatto. Ma ho pensato: Che meraviglia. Eccomi in Irlanda, questi ragazzi sono adolescenti, non certo come me. Sono totalmente presi da Lost. Penso sia stato uno di quei momenti in cui ho detto: wow, questa è una cosa importante. Sono stati molto carini".
Da Dexter a Lost: 10 finali di serie TV che hanno deluso
Andato in onda dal 2004 al 2010, Lost ha registrato negli anni ascolti record, premi, discussioni infinite - soprattutto sul finale - ma anche tanta nostalgia per uno show che, al netto di tutto, ora fa parte dell'immaginario della narrazione televisiva di inizio millennio.