Giornata a tinte forti a Locarno. Oggi il concorso vede la presentazione dell'unico film italiano presente nella competizione: Sangue di Pippo Delbono. L'attore e regista ligure prosegue la sua esplorazione dei mezzi espressivi delle nuove tecnologie usando il telefonino per filmare una fase drammatica della sua esistenza, la malattia e la morte della madre Margherita. In parallelo anche Giovanni Senzani, ex leader delle Brigate Rosse tornato in libertà di recente, deve fare i conti con la scoperta della malattia che ha appena colpito la moglie. Le due donne muoiono a distanza di pochi giorni l'una dall'altra e l'obiettivo del telefonino indaga impietosamente l'elaborazione del lutto, la perdita di riferimenti e l'esplorazione di una terra altrettanto funebre, L'Aquila post-terremoto, la quale attende di tornare in vita grazie agli aiuti.
Il catalano Albert Serra, uno dei pupilli della critica internazionale, si cimenta con una pellicola filosofica dal passo lento ed estenuante. Story of my Death reinventa la figura dell'anziano Casanova il quale, durante gli ultimi giorni di vita, ingaggia uno nuovo servitore che tenta di ricondurlo alla ragione. Serra mostra il libertino nel momento in cui decide di allontanarsi dalla lasciva Francia per rifugiarsi in Transilvania dove si imbatte nel conte Dracula. Un incontro fuori dal tempo per un pamphlet eccessivamente lungo realizzato in digitale con luci artificiali. La sgranatura penalizza la resa dell'immagine, anche se i difetti principali del film non sono insiti tanto nella forma quanto nell'eccessiva lunghezza che frammenta e appesantisce la narrazione.
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