Dopo anni di oblio, il remake di The A-Team del 2010 con Liam Neeson e Bradley Cooper conquista le classifiche globali di Netflix. Un film a lungo sottovalutato che oggi ritrova il suo pubblico tra azione sfrenata e ironia da vecchia scuola.
Liam Neeson e il ritorno de "A-Team"
Negli anni Ottanta, l'azione aveva un'anima fatta di giacche di pelle, sigari e battute iconiche. Tra i simboli di quell'epoca, A-Team spiccava come una serie che mischiava adrenalina e ironia, trasformando un gruppo di disertori in eroi pop. Nel 2010 Joe Carnahan decide di riportare quella formula sul grande schermo, aggiornandola ai tempi della guerra in Iraq. Il risultato? Una miscela esplosiva che univa Liam Neeson nel ruolo del carismatico Hannibal Smith a Bradley Cooper, Sharlto Copley e Quinton "Rampage" Jackson, affiancati da Jessica Biel e Patrick Wilson come antagonisti.

La trama riprende l'essenza dell'originale: un gruppo di soldati accusati ingiustamente che decide di vendicarsi e ripulire il proprio nome. Ma a rendere iconico il film non è la storia - che resta volutamente sopra le righe - bensì la sua sfacciata spettacolarità. Dalle scene di combattimento al limite dell'assurdo fino al celebre carro armato che "vola" con un paracadute, The A-Team sembra divertirsi a esagerare. Come recita la sinossi ufficiale, "Hannibal Smith guida una squadra di operativi d'élite incastrati per un crimine che non hanno commesso, decisi a scoprire il vero colpevole e a sopravvivere con stile".
Dal flop al riscatto: l'effetto nostalgia su Netflix
All'uscita nelle sale, il film non ottenne la gloria sperata: solo il 48% di recensioni positive su Rotten Tomatoes, e critiche che lo definivano "rumoroso" e "inutile". Alcuni fan della serie originale lo giudicarono un tradimento, incapace di cogliere lo spirito camp e la leggerezza del materiale di partenza. Ma il tempo, si sa, è un critico più indulgente.

Oggi, The A-Team è tornato alla ribalta grazie a Netflix, dove si è piazzato al settimo posto nella classifica globale dei titoli più visti. Merito forse della nostalgia, o forse della sua energia sincera, priva di quella patina ironica che spesso sterilizza l'azione contemporanea. Per molti spettatori, è un film che "non si prende sul serio ma funziona proprio per questo". Anche chi lo riscopre adesso, tra un rewatch e un binge notturno, finisce per apprezzarne il ritmo e la chimica del cast.
A distanza di quindici anni, The A-Team dimostra che certi piani - come direbbe il suo protagonista - "si realizzano sempre meglio la seconda volta".