Lino Banfi, protagonista de L'allenatore nel pallone, ebbe modo di incontrare Diego Maradona fuori dal set cinematografico. Nel film di culto, uscito nel 1984, il campione argentino è solo oggetto di una battuta, quando fanno credere ad Oronzo Canà (Banfi) di essere riusciti a ottenere i suoi servigi per la Longobarda. Qualche anno più tardi, come ha raccontato il comico pugliese alla Gazzetta dello Sport dopo la morte del grande calciatore, c'è stato - quasi - l'incontro vero e proprio in salsa comica, quando Banfi era conduttore di Domenica In (1987-1988).
Questo il resoconto di Lino Banfi: "Nel mio anno di conduzione a Domenica In, ebbi l'opportunità di invitare Maradona e Pelè in trasmissione tramite la mediazione di Falcao. Cercai di convincere il grande Diego a travestirsi da donna, così come avevo fatto con Renzo Arbore e con altri personaggi dello spettacolo. C'ero quasi riuscito ma poi me lo portarono via e non se ne fece nulla. Anni dopo andai in Argentina e visitai i luoghi dove era cresciuto, dove aveva tirato i primi calci. Fu una grande emozione."
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Nella medesima intervista Banfi ha svelato qualche retroscena su L'allenatore nel pallone e il suo sequel, in particolare il suo apprezzamento per le doti recitative di alcuni dei veri calciatori che si prestarono per dei camei, tra cui Francesco Totti e Gianluigi Buffon. L'idea di Oronzo Canà venne invece da una conversazione con Nils Liedholm, che raccontò le gesta di un allenatore di nome Oronzo Pugliese. Sempre in ambito calcistico ha anche ricordato un buffo episodio con Silvio Berlusconi, che gli chiese di convincere un giocatore del Milan a cambiare nome. Perché proprio Banfi? Perché era l'esempio perfetto di uno che aveva trovato il successo proprio tramite uno pseudonimo: il suo vero nome, talvolta menzionato anche nei film in chiave autoironica, è Pasquale Zagaria.