Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film omaggio a Massimo Troisi, sarà presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special. Il documentario è un viaggio personale del regista Mario Martone nel cinema del leggendario attore napoletano.
Montando le scene dei suoi film, Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli.
Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani.
Fa eccezione Anna Pavignano che con Massimo Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.
"Massimo è sempre rimasto vivo nell'immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla sceneggiatura con Anna, che di Massimo ha scritto tutti i film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle cose. Quanto possa parlarci ancora adesso. Facciamo questo film per riascoltarlo, rivederlo, stare con lui", ha spiegato Mario Martone.