La stoccata vincente, la storia vera che ha ispirato il film di Rai 1

La stoccata vincente è una storia vera: il film di Rai 1parla di un campione dello sport, scopriamo di chi si tratta.

La stoccata vincente, la storia vera che ha ispirato il film di Rai 1

La stoccata vincente è il film in onda in prima serata stasera su Rai 1. Se dopo averlo visto vi siete chiesti se La stoccata vincente è tratto da una storia vera la risposta è sì. Il Tv movie con Flavio Insinna e Alessio Vassallo si ispira all'omonimo libro che racconta la vita di Paolo Pizzo, schermidore campione del mondo nella specialità della spada, nel 2011 e nel 2017.

La storia di Paolo Pizzo

Paolo Pizzo è nato il 4 aprile 1983 a Catania. Al futuro campione del mondo a 13 anni viene diagnosticato un ganglioma, un tumore al cervello. All'inizio, quando la malattia si manifestò il ragazzo, temendo di dover abbandonare lo sport, non ne parlò a nessuno, come ha rivelato al corriere della Sera "Un giorno cominciarono le crisi epilettiche e uno stato di malessere perpetuo. Ma non dissi niente a nessuno, era il mio segreto, avevo paura di interrompere lo sport. Andai avanti così per mesi finché mia sorella scoprì tutto. È stata la mia salvezza".

Suo padre fu colui che gli parlò e spiegò la diagnosi. Quando Paolo scoppiò a piangere, il padre gli disse che avrebbe dovuto affrontare la malattia con lo stesso coraggio e la stessa determinazione con cui affrontava i suoi avversari in pedana.

Lo sport, insieme alle cure di eccellenti medici, è stato fondamentale per aiutarlo a sconfiggere la malattia. "La scherma mi ha insegnato a combattere, fornendomi solidi riferimenti per affrontare la malattia, soprattutto dal punto di vista emotivo, un aspetto cruciale che influisce notevolmente sul percorso terapeutico", ha detto al Giornale di Sicilia.

La carriera dello schermidore Paolo Pizzo

Paolo Pizzo ha un curriculum impressionante nel mondo della scherma. Nel Campionato Mondiale del 2011, disputatisi nella sua Catania, ha trionfato portando a casa la medaglia d'oro nella gara individuale di spada. Successivamente, ha rappresentato l'Italia alle Olimpiadi di Londra nel 2012, raggiungendo i quarti di finale nella competizione individuale.

Nel 2014, ai Campionati Europei di scherma a Strasburgo, ha conquistato la medaglia d'argento nella gara individuale di spada. Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, ha ottenuto l'Argento nella spada a squadre, gareggiando insieme agli altri talentuosi spadisti Enrico Garozzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli.

Il successo individuale è proseguito agli Europei di scherma di Tbilisi nel 2017, quando ha vinto la medaglia d'argento. Ma il momento culminante è arrivato ai Campionati del Mondo di Lipsia nello stesso anno, dove ha conquistato il suo secondo titolo mondiale nella competizione individuale di spada.

Il ritiro e la vita privata di Paolo Pizzo

Nel 2019, poco prima delle qualificazioni olimpiche a squadre per Tokyo 2020, Paolo Pizzo ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale italiana di scherma, anche se ha continuato a praticarla. Questa decisione è stata principalmente motivata dal desiderio di passare più tempo con la sua famiglia. Nel 2015, Paolo Pizzo ha sposato l'atleta Lavinia Bonessio e nel 2018 è nata Elena, la loro prima figlia. Nel 2019, ha anche conseguito una laurea in scienze motorie e sportive presso l'Università degli Studi Foro Italico di Roma.

Paolo Pizzo ha scritto la sua biografia, in collaborazione con Maurizio Nicita, giornalista de La Gazzetta dello Sporte, intitolata "La stoccata vincente. Come ho sconfitto la malattia e conquistato i miei sogni", a cui è ispirato il film di Rai 1.

Il commento di Paolo Pizzo su La Toccata vincente

Nel corso dell'intervista al Corriere, Paolo Pizzo ha condiviso le emozioni che ha provato nel vedere la sua storia riprodotta sul grande schermo nel film La stoccata vincente. Ha descritto l'esperienza come un'emozione grandissima e un sogno diventato realtà. Durante le riprese, con Alessio Vassallo che interpretava il suo ruolo e Flavio Insinna nel ruolo di suo padre, Paolo stentava a credere che il set fosse stato allestito proprio per raccontare la sua storia.

Vedere momenti dolorosi della sua vita rappresentati sullo schermo è stato un'esperienza impressionante per Paolo. In particolare, ha elogiato l'interpretazione dell'attore Samuele Carrino, che ha impersonato Paolo da bambino, definendola impeccabile. La recitazione di Carrino è riuscita a riportare in vita numerosi ricordi ed emozioni per Paolo.

Alla fine delle riprese, Paolo ha ammesso di aver pianto molto, e una volta tornato a casa, ha faticato a concentrarsi su altre cose. Qui trovate la nostra intervista a Alessio Vassallo e Flavio Insinna.