La scuola cattolica: il trailer del film di Stefano Mordini sul massacro del Circeo

Warner Bros Italia svela l'agghiacciante trailer de La scuola cattolica di Stefano Mordini, il film che fa luce sulle origini socio-economiche e psicologiche del massacro del Circeo; al cinema dal 7 ottobre.

Warner Bros Italia ha diffuso il trailer de La scuola cattolica, il nuovo film di Stefano Mordini ispirato all'omonimo romanzo di Edoardo Albinati edito da Rizzoli, vincitore del Premio Strega 2016. Il film, presentato ieri Fuori Concorso alla Mostra di Venezia 2021, esplora le origini psicologiche e sociali del massacro del Circeo e uscirà nei cinema il 7 ottobre.

Nel cast troviamo Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, con Benedetta Porcaroli, Ludovico Tersigni e inoltre Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi e Fabrizio Gifuni nel ruolo di Golgota. Il film è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia. La sceneggiatura è firmata da Massimo Gaudioso, Luca Infascelli e Stefano Mordini.

Questa la sinossi de La scuola cattolica: In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell'epoca: il delitto del Circeo. I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata anche da Edoardo, che prova a raccontare cosa ha scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte e un'irrefrenabile smania di supremazia.

Presentando il progetto, Stefano Mordini (Via Repubblica) ha spiegato: "Ci auguriamo che questo film venga visto dai giovani, abbiamo scelto di parlare di una storia anni Settanta partendo da un libro per togliere l'argomento dalla responsabilità dalla cronaca e riportarlo il più possibile alla contemporaneità e a un certo tipo di deriva che forse il cinema può aiutare a osservare".