It Ends With Us: Justin Baldoni fa causa alle assicurazioni per i costi legali della causa con Blake Lively

Il regista e attore di It Ends With Us si scontra con tre compagnie assicurative che avrebbero negato la copertura legale prevista dalle polizze, in seguito alla causa intentata da Blake Lively.

It Ends With Us

Justin Baldoni, regista e interprete principale di It Ends With Us, ha avviato un'azione legale contro tre compagnie di assicurazione, accusate di essersi rifiutate di coprire le sue spese legali in merito alla causa intentata da Blake Lively.

Secondo quanto riportato in una denuncia depositata presso la Corte Superiore di Los Angeles, l'attore e la sua società di produzione Wayfarer Studios contestano il mancato rispetto dei termini contrattuali da parte delle assicurazioni coinvolte.

Nel dettaglio, le compagnie citate sono New York Marine, QBE Insurance Group Limited e alcuni sottoscrittori di Lloyd's di Londra. Baldoni sostiene che le tre entità abbiano ignorato il proprio obbligo contrattuale di intervenire nelle spese di difesa previste in caso di contenziosi legati alla produzione. Le polizze in questione prevederebbero una copertura complessiva pari ad almeno 8 milioni di dollari.

La causa legale e le spese già sostenute da Wayfarer

Secondo quanto emerso, è stata proprio Wayfarer a coprire le spese legali di Baldoni in questi mesi, nell'ambito di una complicata rete di procedimenti giudiziari generati dalla produzione del film.

It Ends With Us   8
Siamo noi a dire basta: Justin Baldoni in un'immagine del film

Il contenzioso è diventato ancora più fitto dopo che, a luglio, Harco National Insurance ha chiesto formalmente al tribunale di essere sollevata da ogni obbligo economico nei confronti della produzione, sostenendo che i fatti contestati siano avvenuti fuori dal periodo coperto dalla polizza.

I dettagli della controversia tra Lively e Baldoni

La querelle legale ha origine dalla denuncia presentata da Blake Lively, che sostiene di essere stata vittima di una campagna diffamatoria orchestrata durante e dopo le riprese di It Ends with Us - Siamo noi a dire basta.

It Ends With Us   2
Siamo noi a dire basta: Blake Lively e Justin Baldoni in una foto del film

La sua accusa principale riguarda una presunta violazione della privacy, sebbene non si parli direttamente di diffamazione nel senso stretto del termine. Le compagnie assicurative, secondo Wayfarer, avrebbero rifiutato la copertura sostenendo che non vi siano i presupposti legali previsti dalle clausole contrattuali.

La società di Baldoni ritiene invece che i contenuti contestati da Lively - tra cui il podcast Man Enough, citato più di venti volte nella denuncia - siano parte integrante della produzione e, dunque, rientrino nell'ambito delle tutele previste. Secondo la versione di Wayfarer, le assicurazioni avrebbero omesso di indagare adeguatamente, ignorando elementi essenziali per l'attivazione della polizza.

Almeno cinque procedimenti legali in corso

Il caso si inserisce in un contesto ancora più ampio. Sarebbero infatti almeno cinque le cause legali collegate al film, coinvolgendo anche nomi importanti: da una parte Ryan Reynolds, che supporta Lively, e dall'altra Steve Sarowitz, cofondatore miliardario di Paylocity e sostenitore di Baldoni. L'attore e regista è rappresentato da Bryan Freedman, legale noto a Hollywood per la sua linea aggressiva in casi ad alto profilo.

It Ends With Us Justin Baldoni Blake Lively Tetto
It Ends With Us - Siamo Noi A Dire Basta, l'incontro sul tetto tra Blake Lively e Justin Baldoni

La strategia di Baldoni include anche una causa separata contro un ex addetto stampa di Wayfarer, accusato di violazione contrattuale, e un'azione legale nei confronti di Taylor Swift, menzionata in un presunto tentativo di estorsione collegato al caso Lively. Nessuna delle parti ha rilasciato commenti ufficiali al momento, ma è evidente che la situazione è destinata ad avere ripercussioni sia legali che mediatiche.