Justin Baldoni e Jennifer Abel hanno fatto causa a Stephanie Jones, addetto stampa dell'attore, sostenendo che abbia dato il via ai problemi legali riguardanti le riprese del film It Ends With Us con star Blake Lively.
Quanto accaduto sul set e durante la promozione dell'adattamento cinematografico del romanzo di Colleen Hoover è da tempo al centro delle pagine di cronaca e dell'attenzione dei media di tutto il mondo, con reciproche accuse e attacchi di vario tipo.
La nuova causa
Jones si occupava di Justin Baldoni e Wayfarer Studios nei mesi della promozione di It Ends with Us - Siamo noi a dire basta, quando è diventata evidente la tensione tra l'attore e regista del progetto e Blake Lively.

Bryan Freedman, avvocato di Justin, ha ora dichiarato a Variety: "È innegabile che Stephanie Jones abbia dato il via a questa catastrofica sequenza di eventi violando le basi dei diritti sulla privacy, oltre a ogni possibile fiducia che era rimasta ai suoi clienti. Non estranea a creare scenari di crisi per i clienti che stava perdendo, la Sig.ra Jones ha maliziosamente consegnato le comunicazioni dal telefono che aveva preso in modo scorretto alla sua partner consegnandole alla sua collega, [l'addetta stampa personale di Lively] Leslie Sloane, subito dopo che Jones era stata licenziata per giusta causa da Wayfarer a causa del suo comportamento illecito".
Jones, secondo i documenti presentati dall'avvocato di Baldoni, era sempre più preoccupata e scossa dalle notizie negative che la riguardavano pubblicate su siti come Puck e Business Insider, oltre a temere le conseguenze di un sito anonimo dove sono state pubblicate delle testimonianze riguardanti il suo comportamento sul lavoro. Jones avrebbe quindi ideato un modo per vendicarsi di Baldoni e della sua ex partner sul lavoro quando entrambi hanno annunciato di voler interrompere la collaborazione con lei.
Gli avvocati di Blake Lively avevano a disposizione, infatti, delle conversazioni avvenute tra Jennifer e Stephanie, potendo usare migliaia di pagine di messaggi ed e-mail che erano state ottenute dal telefono di Abel nel mese di agosto, poche settimane dopo la sua scelta di lasciare l'agenzia per cui lavorava.
L'accesso a dati e messaggi personali
Jennifer, due giorni prima il suo ultimo giorno di lavoro, si era ritrovata alle prese con alcuni addetti alla sicurezza, esperti in informatica e un avvocato che le avevano fatto firmare dei documenti e chiesto di consegnare il suo computer portatile sostenendo che potevano farle causa se avesse contenuto delle informazioni riservate. Jennifer lo aveva consegnato ed era stata poi obbligata a dare anche il proprio telefono, scoprendo però che non le sarebbe stato ridato il proprio numero personale e di essere stata privata di conversazioni, dati, file salvati su iCloud, e password per accedere a servizi come la propria assicurazione o conto in banca. Jones avrebbe inoltre avuto accesso a foto personali, messaggi ed e-mail. Poche ore dopo il sequestro del suo telefono, inoltre, il team di Blake Lively sembra fosse stato informato del contenuto dei messaggi che sono successivamente stati pubblicati, causando numerosi danni ad Abel, che si è ritrovata inondata di insulti e minacciata anche di morte sui social media e via e-mail.