Jonathan Demme non dirigerà 11/22/63

Il regista ha spiegato che, a causa delle divergenze con Stephen King sul progetto, ha deciso di non occuparsi della regia.

Poco prima della pubblicazione del romanzo di Stephen King 11/22/63, Jonathan Demme si era assicurato i diritti di adattamento per realizzarne una versione cinematografica che avrebbe scritto, diretto e prodotto in prima persona. Oggi Demme ha annunciato che non si occuperà più dell'adattamento a causa delle divergenze creative col celebre scrittore. Nel corso di un'intervista Demme ha dichiarato: "Questo è un grande romanzo, che contiene un sacco di cose al suo interno e io avrei voluto puntare su certe parti da inserire nel film, ma mi sono trovato in disaccordo con Stephen. Siamo amici e mi sono divertito moltissimo a scrivere la sceneggiatura, ma le nostre idee erano troppo distanti e ci siamo trovati in disaccordo su cosa inserire e non inserire nella sceneggiatura".

11/22/63 segue le vicende di un insegnante, Jake Epping, che si trova imbarcato in un'impresa disperata: prevenire l'assassinio del Presidente Kennedy. La storia comincia con Jake, professore d'inglese a Lisbon Falls in Maine, che viene a conoscenza di un fatto incredibile; il suo migliore amico, Al, gli svela che la porta del magazzino della sua tavola calda cela un portale che collega il presente al 1958. Al chiede aiuto a Jake per l'impresa che vuole intraprendere, salvare John Kennedy dalla tragica fine che ha incontrato e dai cambiamenti storici che sono scaturiti dalla sua morte. Jake accetta e attraversa il portale per assumere l'identità di George Amberson, vivendo in una realtà che si muove al ritmo delle canzoni di Elvis, una realtà ricca di speranze e ottimismo. Nel suo viaggio incontra un uomo solitario di nome Lee Harvey Oswald e una splendida bibliotecaria di nome Sadie Dunhill che diventerà l'amore della sua vita. Ma ovviamente le cose non sono così semplici e sembra esserci un collegamento con una strage di un uomo che uccise la moglie e i due dei suoi figli lasciando in vita soltanto un figlio maschio, Harry Dunning, che si è salvato ma è rimasto zoppo a vita.