J.K. Rowling: un personaggio criticato per transfobia al centro del suo nuovo romanzo

Nel nuovo libro di J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, il protagonista sarà uno youtuber che viene criticato dal proprio fandom per transfobia.

Anche se J.K. Rowling è famosa soprattutto per aver scritto Harry Potter, una saga permeata dal fantasy, sembra che l'autrice stia ora prendendo ispirazione da qualcosa di molto più realistico per il prossimo libro: la sua vita. Il libro vedrà la presenza di un personaggio accusato di transfobia.

J.K Rowling ad una serata di gala della Fondazione Gorbaciov, nel 2009
J.K Rowling ad una serata di gala della Fondazione Gorbaciov, nel 2009

Il suo nuovo romanzo intitolato "The Ink Black Heart", parte della serie crime-thriller Cormoran Strike e scritta sotto lo pseudonimo Robert Galbraith, presenta una trama che sembra specchiare proprio la vita della Rowling. L'autrice ha subito infatti un grosso declino pubblico negli ultimi anni a causa di vari commenti che sono stati condannati come transfobici.

La Rowling ha messo infatti mi piace a tweet che descrivevano le donne transessuali come "uomini in vestito", ha deriso un articolo di opinione che utilizzava il termine "persone che hanno le mestruazioni", ha difeso l'attivista Maya Forstater dopo che è stata licenziata a causa di tweet transfobici e ha addirittura scritto un lungo comunicato a giugno 2020 sui motivi per i quali era "preoccupata dal nuovo attivismo trans".

Per quanto anche le star di Harry Potter Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint abbiano condannato i suoi commenti, la Rowling ha continuato imperterrita per la sua strada. Di recente ha infatti protestato una nuova legge che avrebbe semplificato il processo per cambiare legalmente di genere sessuale.

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Nel nuovo libro, l'autrice introduce Edie Ledwell, una creatrice di cartoni animati per YouTube che vede il proprio fandom rivoltarlesi contro accusandola di razzismo e transfobia per un pezzo su una donna ermafrodita. Il personaggio viene bombardato di minacce di morte e violenza per avere un'opinione, e alla fine viene trovato accoltellato in un cimitero.

Il romanzo mette chiaramente nel mirino "i guerrieri della giustizia sociale", ma nonostante le palesi somiglianze con la vita dell'autrice, quest'ultima ha affermato in un'intervista per Graham Norton di averlo scritto prima che "certe cose le succedessero online", e che quindi si tratti solo di una coincidenza. Ovviamente la critica non sta credendo alla sua dichiarazione, perché la componente autobiografica sembra troppo elevata per essere una casualità. Voi cosa ne pensate?