Jared Leto commenta il suo ruolo in Tron: Ares: "Ero uno stoico samurai artificiale molto efficiente"

In Tron: Ares, diretto da Joachim Rønning, l'attore premio Oscar interpreta un'entità digitale in cerca di identità, attraverso un viaggio di introspezione e luce al neon.

Una scena di Jared Leto in Tron: Ares

A pochi giorni dall'uscita di Tron: Ares, Jared Leto rivela come ha costruito il suo enigmatico protagonista: un'intelligenza artificiale priva di passato, ispirata alla calma e alla precisione di un samurai. Un ruolo essenziale, misurato, ma ricco di umanità nascente.

Jared Leto: un samurai nel mondo digitale

Nel raccontare il suo approccio al personaggio di Ares, Jared Leto ha parlato di efficienza, rigore e compostezza: "Ares è tutto efficienza; lo immagino come un samurai stoico. Sai, nessun gesto sprecato?". Con questa frase, l'attore ha condensato la filosofia dietro la sua interpretazione di un'intelligenza artificiale senza memoria né storia, creata all'interno dell'universo cybernetico di Tron: Ares.

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Il personaggio di Jared Leto in Tron: Ares

Durante l'intervista concessa a GamesRadar+, Leto ha spiegato che la mancanza di un passato definito è stata insieme una sfida e un'opportunità. "In un certo senso è più facile quando hai molto su cui lavorare, ma qui ho dovuto scoprire il personaggio da zero", ha detto, riferendosi alla complessità di interpretare un essere artificiale che scopre la sensibilità umana. "Non è molto espressivo e probabilmente non è il tipo che parla dei propri sentimenti, almeno all'inizio del film, ma poi intraprende un viaggio. Comincia ad aprirsi".

Un percorso di umanizzazione, dunque, in un contesto dove l'emozione e la logica si intrecciano come circuiti elettrici. Leto racconta con entusiasmo le discussioni avute con la produzione sul "processo di scoperta" del suo personaggio, sulle sensazioni e le contraddizioni di chi sperimenta emozioni per la prima volta.

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"È stato davvero divertente. L'ho trovato molto stimolante", confessa. Un lavoro che si inserisce perfettamente nella sua carriera di interprete eclettico, sempre attratto da figure ambigue e liminali: dall'angelo decaduto di Requiem for a Dream al folle visionario del Joker.

Tron: Ares, l'intelligenza artificiale e la ricerca dell'umano

Tron: Ares ruota attorno al primo incontro tra l'umanità e forme di intelligenza artificiale autonome, un tema quanto mai attuale e carico di tensioni etiche. In questo scenario, Ares rappresenta il punto di contatto - o forse di collisione - tra due mondi. Leto, circondato da un cast che include Greta Lee, Evan Peters, Jeff Bridges e Cameron Monaghan, costruisce un protagonista che non è un semplice programma, ma un'entità che impara a sentire.

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Jared Leto in Tron: Ares

Il regista Joachim Rønning, già noto per la sua attenzione alla spettacolarità visiva, firma un film che promette di unire riflessione e adrenalina, riportando sul grande schermo una delle saghe più iconiche della cultura digitale. Leto, nel descrivere Ares, sembra quasi parlare di una creatura spirituale, più che di un codice binario. È un eroe che non combatte solo contro i nemici del sistema, ma anche contro il vuoto della propria esistenza, alla ricerca di un sé possibile dentro l'universo virtuale.

Il debutto in sala di Tron: Ares, previsto per il 10 ottobre 2025, segna dunque non soltanto il ritorno di un franchise storico, ma anche la rinascita di un archetipo: quello del samurai digitale, che insegue l'efficienza ma inciampa nella propria umanità.