James Gunn risponde a Martin Scorsese sui film Marvel: "Il suo giudizio mi rattrista"

Il regista James Gunn ha voluto replicare alle critiche di Martin Scorsese rivolte ai cinecomic della Marvel.

James Gunn, il regista di Guardiani della Galassia, ha risposto a Martin Scorsese che ha espresso un duro giudizio nei confronti dei cinecomic.

Martin Scorsese ha dichiarato che secondo lui i film Marvel non sono cinema, parole che hanno rattristato James Gunn. L'autore di Guardiani della Galassia, attualmente al lavoro su The Suicide Squad, ha quindi scritto su Twitter: "Martin Scorsese è uno dei miei cinque registi preferiti ancora in vita. Sono rimasto oltraggiato quando le persone hanno protestato contro L'ultima tentazione di Cristo senza aver visto il film. Ora sono rattristato che stia giudicando i miei film nello stesso modo. Detto questo amerò sempre Scorsese, sono grato per il suo contributo al cinema e non vedo l'ora di vedere The Irishman".
James ha inoltre voluto rispondere al collega Joss Whedon che lo aveva citato sottolineando come "il suo cuore e la sua anima sono dentro Guardiani della Galassia. Provo venerazione nei confronti di Martin e capisco il suo punto di vista, ma... Beh c'è un motivo perché 'Sono sempre arrabbbiato'".

Gunn ha quindi risposto a varie persone che hanno commentato il suo status ribadendo che sta facendo un confronto tra persone che giudicano film che non hanno visto, non criticando le idee religiose che erano alla base delle critiche all'opera di Scorsese: "Il giudicare senza vedere è qualcosa che mi disturba. Sapevo che se molte persone che hanno protestato contro L'ultima tentazione di Cristo avessero visto il film in realtà lo avrebbero apprezzato".
Il paragone con le proteste del passato non è comunque stato accolto in modo positivo da molti follower del regista e James ha ribadito: "Per chi sta scrivendo che sto in qualche modo sostenendo che dei bigotti che protestano per L'ultima tentazione sia uguale al giudizio di Scorsese sui miei film, non lo sto facendo. Quello che mi ha oltreggiato all'epoca non è che pensassero il film fosse blasfemo, ma che stessero protestando senza averlo visto".