Il Postino, ultimo film di Massimo Troisi, è stato un percorso doloroso per l'attore napoletano e, forse, gli è costato la vita: a raccontarlo, in un'intervista al portale Artribune, è stata Rosaria Troisi, sorella del compianto artista partenopeo.
Sono passati 27 anni dalla morte di Massimo Troisi, l'attore nato a San Giorgio a Cremano aveva solo 41 anni. Appena dodici ore prima si erano concluse le riprese de Il Postino e Massimo era andato a riposarsi a casa della sorella Annamaria. Il postino, che nel 1996 ricevette sei nomination agli Oscar vincendo quello per la colonna sonora andato a Luis Bacalov, è stato "un percorso di dolore" per Massimo, come ha raccontato la sorella nell'intervista al portale Artribune.
"Con Il postino abbiamo un rapporto di contrasto, ma Massimo ha voluto finirlo a tutti i costi - ha ricordato Rosaria - dal momento che avevamo già appuntamento a Londra perché si pensava a un trapianto, gli dicevamo di lasciare stare, ma davanti al medico disse: 'Io a stu film c'aggia rimmanè stu core ccà'". (A questo film voglio lasciargli il mio cuore)
Nonostante i tentativi di persuaderlo, fatti da familiari e amici, Massimo ha voluto portare a termine le riprese del film, anche a costo della sua vita "Sai quando stai male e senti che la vita ti sta abbandonando e aspetti tuo figlio che sta lontano e non esali l'ultimo respiro perché devi salutarlo? Così è stato Il postino per Massimo. Per esalare l'ultimo respiro ha aspettato che finisse questo film, e lo dico come fosse una cosa bella. Magari mia madre avrebbe detto "Che capa tosta ca tiene!", invece no, e sai perché?, perché lui andava a sentimento, Massimo amava quello che stava facendo. Il film voleva finirlo a tutti i costi, e per esalare l'ultimo respiro ha atteso suo figlio".
A proposito de Il Postino, Rosaria ha voluto raccontare un aneddoto che le è rimasto scolpito nella memoria: "Un ragazzo una volta mi disse 'La settimana scorsa abbiamo visto Il postino e mi sono innamorato della poesia'. Ricordo lo sguardo di quel ragazzo timido, quella dolcezza con la quale mi ha fatto questa confidenza; lui è riuscito a smuovere tutto quello che aveva dentro per dirmi che Massimo lo ha fatto innamorare della poesia". E un altro che la tocca personalmente: "A Los Angeles, quando hanno letto il mio passaporto, mi hanno chiesto: "The Postman?". È qualcosa che ti lascia senza parole!", conclude commossa Rosaria Troisi.